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In libreria “Bobby, randagio di Edimburgo” la storia vera di un cane che ha amato il suo padrone oltre la morte

19/02/2013

Vivere sulla strada non è facile per nessun randagio, ma Bobby imparò velocemente e si guadagnò la simpatia di chi incontrava, ovunque andasse…”
E’ in libreria “Bobby randagio di Edimburgo” (edizioni Mursia), una commovente storia di amore e di amicizia – realmente accaduta – sullo sfondo della Edimburgo della seconda metà dell’Ottocento, colta nella transizione da borgo medievale a città industriale.
Bobby, un cucciolo di Skye Terrier di pochi mesi, viene assegnato all’agente Jock Gray perché ne faccia un cane poliziotto. Jock che si aspettava un cane dall’aspetto fiero o di grossa taglia rimane deluso da quell’esserino spaventato, ma ubbidisce agli ordini. Si ricredette ben presto perché quella che sembrava un’impresa impossibile diventò realtà. Bobby si trasformò in un poliziotto vigile ed attento e fece il suo dovere per i vicoli più malfamati della città e nelle zone di Grassmarket e Cattle Market frequentati da malfattori e da gente di malaffare di ogni risma.
Fra uomo e cane nacque un’intesa perfetta che unì i due anche dopo la morte di Jock, avvenuta per malattia due anni dopo. Il piccolo Terrier seguì il funerale e vegliò la tomba a Greyfrias per tutta la sua vita, resistendo a qualsiasi tentativo di allontanarlo. Senza Jock, Bobby divenne un “trovatello” ma gli abitanti del quartiere – per i quali Bobby era diventato un vero beniamino – fecero di tutto per salvarlo dalle conseguenze di una legge che discriminava i randagi. 


Categorie: Animali e Cultura