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In arrivo ”Italo”, il film sul cane mascotte di Scicli che andava a Messa e ai consigli comunali

19/03/2013

“Ci stamu travagghiannu” così la casa di produzione Arà annuncia l’inizio delle riprese del film “Italo”.
Frequenta la chiesa, partecipa alle feste religiose del paese, onora i funerali, fa la guida turistica, prende parte ai consigli comunali e alla vita sociale del paese.
Il suo nome e’ Italo, un cane meticcio color miele, realmente esistito e morto nel 2011. La sua storia arrivera’ sul grande schermo grazie ad un film sostenuto dalla Direzione Generale per il Cinema presso il Ministero per i Beni Culturali. Le riprese al via a fine mese vedono tra i protagonisti Marco Bocci nei panni di un giovane padre vedovo, Elena Radonich e Barbara Tabita. Un momento di grazia per il 34enne originario di Marsciano (Pg) in tv con la miniserie in due puntata di K2 la montagna degli  che in una conversazione con l’ANSA spiega: ”e’ un momento bello e fortunato professionalmente. Italo e’ un opera prima che mi ha rapito il cuore, la regista e’ la siciliana Alessia Scarso ed e’un film liberamente ispirato alla storia vera di un randagio vissuto a Scicli. Interpreto un giovane padre vedovo il cui figlio istaura con questo randagio un bellissimo rapporto di amicizia. Un cane diventato famoso per la sua incredibile e commovente umanita’ e morto poco piu’ di un anno anno fa. Una storia positiva carica di speranza che punta anche ad abbatterei pregiudizi e le diffidenze”. In questa favola moderna, prendera’ forma la tenera e commovente amicizia tra un bambino solitario (il figlio di Bocci appunto) e Italo il cane capace di dare lezioni di umanita’ a un intero paese. Ma l’opera e’ corale, con il coinvolgimento dell’intera area iblea.
E’ girato a Scicli (la Vigata televisiva del commissario Montalbano). La Sicilia, riportato in passato drammatiche vicende legate alla presenza dei randagi, Italo era invece diventato famoso per via della sua indole di cittadino esemplare: andava a messa (nonostante il parroco avesse affisso sulla porta della chiesa il divieto di ingresso per gli animali), faceva strada ai turisti nella scoperta dei monumenti cittadini. Una storia commovente, la cui fama ha varcato lo Stretto. L’innata sensibilita’ del cane verso la vita pubblica fece nascere gruppi di fan e amici di Italo su Facebook e indusse gli artisti del Gruppo di Scicli, con Piero Guccione e Franco Sarnari, a dedicargli una mostra.
L’esemplare accompagnava i turisti nel reticolato di viuzze e scalinate del centro storico, e, in particolare, alla scoperta dei monumenti di questa meravigliosa citta’ barocca. Era pronto ad abbaiare alle auto che ”invadevano” la zona a traffico limitato, e una notte, addirittura, salvo’ una giovane donna da un’aggressione. Adesso riposa, in una bara di legno realizzata dal falegname del Comune, a villa Penna. Non e’ mai stato scoperto a chi appartenesse: forse a un clochard, forse a un

anziano morto da tempo. (Ansa)


Categorie: Animali e Cultura