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In 156 Paesi la petizione globale del Wwf per salvare l’elefante africano

16/01/2013

Il Wwf ha lanciato in 156 Paesi  una petizione globale che durerà fino al 14 marzo  per chiedere al primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra di vietare ogni forma di commercio di avorio nel suo Paese e contribuire così a ridurre il numero di elefanti africani illegalmente uccisi.
Alla prossima Conferenza delle parti di Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione) che si terrà a marzo in Thailandia – si legge in una nota del Wwf – i Governi europei, Italia in testa, hanno l’opportunità di prendere le decisioni giuste per ridurre la domanda di prodotti provenienti da specie in via di estinzione, rafforzare la legislazione, aumentare i controlli e le sanzioni. Nonostante la vendita sia vietata in Thailandia, l’avorio degli elefanti thailandesi puo’ essere venduto legalmente. Le reti criminali sfruttano questa scappatoia per inondare i negozi thailandesi con il sangue dell’avorio africano. Il bracconaggio agli elefanti ha raggiunto livelli record in Africa. I dati sul traffico di avorio raccolti nel rapporto ETIS 2012 (L’Elephant trade information system, (http://cites.org/eng/cop/16/doc/E-CoP16-53-02-02.pdf), la più importante banca dati al mondo realizzata per registrare i sequestri di avorio che registra oltre 18.000 eventi ad oggi, mostrano come il traffico internazionale di avorio abbia raggiunto nel 2011 il tasso più elevato mai registrato, con tre dei quattro più importanti sequestri di avorio dal 2009, altro anno critico per i sequestri, 17 importanti sequestri di avorio (oltre il doppio rispetto al 2009), e con più del doppio di avorio sequestrato negli otto anni precedenti, per un totale di circa 26,4 tonnellate.
La conferenza Cites di marzo, presenti i rappresentanti di 176 governi, è un’occasione da non perdere. Il Wwf chiede al ministro Shinawatra di cogliere quest’occasione per annunciare al Paese il divieto sul commercio di avorio in Thailandia. Il Wwf Italia e’ direttamente impegnato nel contrasto al commercio illegale di natura, dai traffici di animali da compagnia alle pelli di rettile o lane pregiate, con un particolare sostegno al bacino del Congo, dove la deforestazione unita all’aumento della caccia e al commercio illegale sta portando all’estinzione di specie simbolo come i gorilla e gli elefanti, e di altri animali fondamentali per la sopravvivenza della foresta e delle sue comunità. Per aderire: http://action.panda.org/ea-action/action?ea.client.id=1773&ea.campaign.id=18224Flash


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