Le balene grigie si accoppiano in tre. Il maschio non dominante in questi casi funge solo da tutore per mantenere la femmina in posizione. News o fake news?
Nonostante le dimensioni della balena grigia, gli scienziati hanno difficoltà a localizzare e studiare il cetaceo nella vastità dell’oceano, lasciando molte domande sulla storia della vita dei mammiferi, in particolare sui suoi comportamenti di accoppiamento e corteggiamento. Le balene viaggiano tipicamente da sole. Ma alla fine di luglio e all’inizio di agosto, cominciano a formare coppie, in cui un maschio seguirà una femmina per settimane intere ma il sesso tra la coppia non è una conclusione scontata. A volte un secondo maschio si avvicina alla coppia, a quel punto il trio decollerà in una specie di corsa lungo la superficie dell’acqua. Non è chiaro chi inizia la gara, ma è possibile che la femmina lo faccia per vedere quale maschio è più fisicamente in forma. Durante la corsa, il primo maschio che si è avvicinato alla femmina deve stare al passo con il suo potenziale rivale, controllandone i progressi. Questo a volte si traduce in un contatto fisico tra i maschi, compresi i tagli alla coda e i calci alla testa. Le balene emettono dei vocalizzi, “chiamate di contatto”, una specie di serenata usata per corteggiare la femmina e convincerla all’incontro con funzioni riproduttiva.Tuttavia, gli scienziati non sanno come una femmina sceglie un compagno.
La poliginia e la poliandria è causata dalla disparità tra i due sessi. La pressione della selezione sessuale è completamente differente tra i due sessi e la strategia maschile è quella di accoppiarsi con il maggior numero di partner possibili, durante la stagione riproduttiva.
Dall’altra parte, le femmine possiedono un basso rischio di esclusione dalla riproduzione, ma possono produrre un solo discendente ogni 2 anni. Per questo motivo, le femmine sono promiscue e tendono ad accoppiarsi con diversi individui, durante la migrazione.
Probabilmente a causa di questi due fenomeni, per anni l’accoppiamento delle balene grigie è stato descritto attraverso un falso mito, secondo cui vi fosse un primo maschio coinvolto nell’accoppiamento effettivo e che un secondo, “ausiliario”, prendesse una posizione eretta sul lato opposto della femmina, agendo da sostegno. Questo aspetto però metteva in dubbio il successo riproduttivo del maschio “aiutante”, che non avrebbe avuto modo di aumentare la propria fitness. Può un individuo rinunciare ad avere una discendenza genetica per puro altruismo?
Categorie: Curiosità, Mondo animale
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