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Il Comune di Romano nel bergamasco vieta le bocce per i pesci rossi

09/07/2012

Chi da bambino non ha mai avuto un pesciolino rosso nella boccia di vetro? Magari preso in qualche fiera o luna park e portato a casa nel classico sacchettino con i manici? Molti di questi pesciolini morivano dopo poco tempo e i pochi fortunati che sopravvivevano, non vivevano, era grazie ai proprietari che sopperivano alle torture della boccia con molta buona volontà.
La boccia di vetro è infatti una crudeltà nei confronti del pesce. Per la sua conformazione la boccia ha una superficie di scambio acqua/aria limitata rispetto alla sua capienza, pertanto in pochi giorni la concetrazione d’ossigeno nell’acqua diminuisce notevolmente, mentre il pesce rosso esige per la sua salute una concentrazione d’ossigeno pari quasi alla saturazione. Il pesce rosso, sia quello normale che quello a più code, è un animale che ha una notevole crescita e necessita quindi di molta acqua, mentre le boccie di vetro raramente superano i 10 litri. La forma sferica della boccia costringe il pesce a nuotare sempre in tondo deformando la visibilità.
Per mettere fine a questa forma di maltrattamento, nel Comune di Romano di Lombardia, nella Bassa Bergamasca, non si potranno più tenere i pesciolini negli acquari sferici. Il nuovo, e primo, regolamento municipale “per la tutela e il benessere degli animali” vieta per i pesci l’uso di acquari sferici o comunque aventi pareti curve, come per esempio le bocce. Il regolamento approvato vieta l’uso di questi contenitori per i pesci rossi non solo per la vendita ma, ovviamente anche nelle case private. In caso di violazioni sono previste sanzioni da parte della polizia locale.


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