E’ impossibile giustificare l’ottusa crudeltà di un uomo che sceglie di annegare il suo cane per futili motivi. A compiere l’ignobile gesto un abitante di Mestre che ha deciso, volendosi liberare del suo cane perché era troppo vivace e spesso sporcava in casa, che la soluzione più facile era annegarlo.
Legata al collo del cagnolino una pesante bombola del gas, per essere sicuro che andasse a fondo, lo ha gettato nel fiume Marzenego.
Prima di essere inghiottito dalle acque il povero cane è riuscito, annaspando, a rimanere a galla quanto è bastato perché un uomo che passeggiava sulla riva del fiume si accorgesse di quello che stava succedendo e si precipitasse a soccorrerlo e a portarlo subito in una vicina clinica veterinaria.
Il veterinario, dopo aver visitato il cagnetto, pur dichiarandolo fuori pericolo ha voluto sottolineare di aver riscontrato sul corpo dell’animale diverse lesioni causate da percosse e maltrattamenti.
Grazie al microchip si è riusciti a risalire al proprietario, un trentenne, che ha ammesso di aver voluto liberarsi del cane perché rovinava i mobili e faceva i bisogni in casa.
Immediata è scattata la denuncia per maltrattamenti, ora l’uomo sarà punibile con la reclusione da quattro mesi a due anni.
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