Sabato 30 marzo a Siena, dalle 9 alle 14, davanti alla sede dell’amministrazione provinciale (piazza del Duomo 9) si terrà un presidio per protestare contro la caccia alla volpe in tana.
L’Ufficio Risorse Faunistiche della Provincia di Siena ha autorizzato la caccia alla volpe in tana per il periodo che va dal 1° aprile al 31 luglio 2013, giustificando il provvedimento con i danni che un predatore come la volpe procura alla fauna locale. Per gli animalisti senesi e non solo le motivazioni sarebbero ben diverse: la preoccupazione per i danni causati dalle volpi e dalla loro riproduzione non riguarderebbe tanto gli animali, quanto le lobby dei cacciatori che trovano in questi animali dei competitor nella caccia a lepri e fagiani.
Al di là delle reali finalità che hanno portato a questa decisione, è il metodo scelto che suscita orrore e condanna. La pratica utilizzata sarà quella della caccia alla volpe in tana che si svolge con mute di cani da caccia che, opportunamente addestrati, scavano nelle tane per sbranare i cuccioli insieme ai loro genitori. Per le volpi che riescono a fuggire non c’è scampo, i cacciatori attendono fuori dalla tana con il fucile.
A impedire questo sterminio sciagurato scenderanno in campo comuni cittadini e associazioni animaliste tra le quali, in prima fila l’Ente Nazionale Protezione Animali. «La volpe svolge un ruolo biologico estremamente importante, nutrendosi tra l’altro di ratti, topi e altri piccoli animali – spiega l’Enpa-. Nonostante questo, è costantemente cacciata nel nostro paese con il pretesto dei presunti danni causati e declamati con campagne diffamatorie nei confronti del povero animale; notizie che non hanno alcun fondamento. In verità la colpa delle volpi è quella di essere un “competitor” delle doppiette. Nutrendosi della fauna pronto-caccia, acquistata e immessa dai cacciatori stessi, mettono a rischio il divertimento del piccolo popolo delle doppiette di poter uccidere loro quegli animali semi-domestici e più confidenti».
«Tra l’altro – prosegue l’Enpa -, il metodo scelto per eliminare le volpi è di agghiacciante crudeltà poiché prevede l’ausilio di cani, i quali uccidono i cuccioli inermi mentre la madre cerca di difenderli al prezzo della sua stessa vita».
«Auspico che l’amministrazione provinciale torni sui suoi passi o, quanto meno, ponga una moratoria sulla caccia alla volpe – aggiune Giovanni Pacini, presidente della Sezione Enpa di Siena e coordinatore regionale della Protezione Animali per la Toscana -. Invito inoltre le autorità preposte a verificare che il provvedimento in essere non dia luogo ad una possibile violazione della legge 189/2004 contro i maltrattamenti degli animali».
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