Che le feci dei pinguini fossero “speciali” è cosa nota basta pensare che se ne liberano sparandola come un proiettile che può arrivare fino a oltre un metro di distanza. Uno studio sullo strano meccanismo usato dai pinguini per liberarsi dagli escrementi ha consentito a due ricercatori della Kochi University (Giappone) di conseguire il premio IgNobel nel 2005. Ora gli scienziati hanno scoperto che i pinguini sottogola (la seconda specie di pinguini più importante dopo i pinguini dorati, chiamati sottogola per la linea nera che attraversa il loro mento) svolgono un ruolo cruciale nel mantenere i livelli di ferro nel mare, attraverso le loro feci.
Il ferro, infatti, è essenziale per la crescita del plancton, che a sua volta supporta l’abbondanza della fauna marina. Tuttavia, la diminuzione della popolazione di pinguini sta mettendo a rischio l’oceano e la sua capacità di assorbire grandi quantità di anidride carbonica, respingendo così il riscaldamento globale.
I biologi dell’Istituto di scienze marine dell’Andalusia hanno evidenziato che questi uccelli marini fungono da serbatoi, contribuendo alla distribuzione del ferro nell’Oceano Antartico e «potrebbero essere la chiave per la sopravvivenza del pianeta».
Con i loro escrementi, pinnipedi e pinguini creano delle vere e proprie oasi di biodiversità nell’inospitale continente antartico. Le loro feci sono ricche di composti azotati, fondamentali per fertilizzare il terreno, e possono influenzare aree distanti fino a mille metri dalla colonia. La scoperta è stata pubblicata su Current Biology.
Gli scienziati hanno dunque sottolineato l’importanza di incrementare la popolazione di questi uccelli attraverso l’aumento del loro tasso riproduttivo, poiché la loro diminuzione è causata dai cambiamenti climatici.
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