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I cani captano le nostre intenzioni, lo conferma uno studio di ricercatori ungheresi

07/01/2012

Per i proprietari di cani non è certo una scoperta né una novità che i cani siano in grado quasi di leggerci nel pensiero ma per gli scienziati sono necessarie prove concrete come quelle fornite dai ricercatori della Accademia d’Ungheria delle Scienze.
L’equipe, guidata da Jozsef Topal, ha dimostrato che i cani sono in grado di recepire non solo le parole che diciamo, ma anche la nostra intenzione di comunicare con loro.
La nuova ricerca, pubblicata online sulla rivista Current Biology, ha dimostrato che i cani reagiscono alla comunicazione umana come potrebbero fare bambini tra i sei mesi e i due anni.
I ricercatori hanno sottoposto gli animali ad una serie di prove scoprendo che i cani non reagiscono solo quando un proprietario si rivolge loro con la parola ma sono in grado di anticiparne le intenzioni osservando il linguaggio del corpo in particolare i messaggi che passano attraverso lo sguardo che destano una maggiore attenzione del cane.
Questo comportamento, affermano i ricercatori, è molto simile a quello che si può riscontrare nei  neonati umani.
Jozsef Topal, ha dichiarato che la ricerca fornisce nuove prove di quanto gli esseri umani e i cani condividano alcune abilita’ sociali: sotto molti punti di vista, le funzioni socio-cognitive del cane somigliano a quelle di un bimbo dai 6 mesi ai due anni d’eta. L’utilizzo di spunti ostentivi e’ una di queste caratteristiche: i cani, cosi’ come i bambini umani, sono sensibili ai segnali che indicano l’intenzione comunicativa. Fra questi segnali, i principali sono il rivolgere parole al cane e il cercare il contatto visivo con lui.
I ricercatori hanno proposto ad un gruppo di cani un video dove un uomo, di fronte a due vasi identici,aveva due atteggiamenti diversi. In un primo caso, l’individuo guardava dritto negli occhi il cane chiamandolo con voce alta: Ciao bello!’. Subito dopo, l’uomo guardava i due vasi seguito dall’attenzione del cane. Nella seconda situazione, la persona parlava con voce flebile al cane senza guardarlo negli occhi, senza cercare il contatto visivo, e guardando solo i vasi. I risultati delle prove hanno dimostrato che l’attenzione dei cani è maggiore verso gli oggetti quando l’uomo dimostra loro l’intenzione di comunicare. “Il nostro esperimento – commenta lo scienziato all’Adnkronos – rivela che i cani sono ricettivi nei confronti della comunicazione umana in un modo che in precedenza era attribuito solo ai bambini. Come spesso accade nella ricerca, questi risultati non faranno altro che confermare quello che molti proprietari di cani e istruttori cinofili gia’ sanno. Ma quello dell Accademia d’Ungheria delle Scienze e’ il primo studio a utilizzare la tecnica dell’eye-tracking per studiare le abilita’ sociali dei cani”.


Categorie: Animali e Cultura