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Giusto il ricorso al giudice quando nelle separazioni c'e' di mezzo 'Fido' o 'Miao'. Lo afferma presidente dei matrimonialisti

25/09/2013

Anche il presidente di Ami (associazione matrimonialisti italiani), Gian Ettore Gassani, si è espresso favorevolmente al ricorso ad un giudice autorevole che possa trovare delle soluzioni
ad hoc quando tra i coniugi in via di separazione ottenere la custodia del cane o del gatto della coppia diventa un ulteriore motivo del contendere.
“Circa 4.000 separazioni l’anno presentano, tra i vari problemi, anche l’affidamento degli animali domestici”. Ha dichiarato Gassani all’Adnkronos.
Proprio come previsto dalla proposta di legge presentata dalle deputate del Pdl Maria Vittoria Brambilla e Giuseppina Castiello che prevede un’integrazione al Codice Civile affinche’, in caso di assenza di un accordo tra coniugi sia un giudice a stabilire a chi affidare l’animale. Le liti, spiega il matrimonialista, non riguardano solo cani o gatti, ma anche pitoni o tartarughe: “Ricordo un caso in cui ci si e’ scannati per un acquario”, racconta l’avvocato.
Insomma, “quando nelle separazioni c’e’ di mezzo Fido o Micio puo’ succedere di tutto”. L’affidamento dell’animale diventa “motivo di contrasto esattamente come con i figli, soprattutto quando questi non ci sono – prosegue – L’animale e’ considerato parte dell’affettivita’ familiare. Quindi non va sottovalutata la possibilita’ di una normativa che preveda e stabilisca le modalita’ di
affidamento”.


Categorie: Curiosità