Sta facendo il giro del mondo suscitando le proteste di quanti amano gli animali “liberi” la morte di Kasatka un’orca statunitense morta pressoil parco acquatico SeaWorld, dove era arrivata cucciola. Il cetaceo era stato catturato a largo dell’Islanda nel 1978, per poi essere trasferito nella struttura. La morte suscita non solo proteste ma molte perplessità perché avviene a pochi mesi di distanza da quella di Kyara, un’orca di soli tre mesi di vita e nata in cattività, deceduta sempre a seguito di problemi di tipo respiratorio. Anche nell’orca Kasatka la violenta infezione batterica non ha risposto alle cure. Di recente, alcune immagini apparse sui social network avevano mostrato l’animale afflitto da grandi chiazze sulla pelle, alcune delle quali apparentemente sanguinanti. Nonostante i veterinari abbiano cercato di trovare una soluzione alla problematica, tra cui uno speciale inalatore per permettere la corretta somministrazione di farmaci, per Kasatka non vi è stato nulla da fare
La struttura ha deciso di porre fine alle sofferenze del cetaceo la scorsa settimana, al seguito del peggioramento delle sue condizioni di salute. L’animale, impiegato per l’intrattenimento degli spettatori del parco, pare da tempo soffrisse di un’infezione batterica ai polmoni, poi estesa ad altre parti del corpo.. L’eutanasia è quindi sembrata l’unica risposta possibile e l’animale è deceduto “circondando dai membri del suo branco, dai veterinari e dallo staff che l’ha assistita”.
Sebbene SeaWorld abbia deciso di terminare gli spettacoli con cetacei entro il 2019, ospitando in tutti gli Stati Uniti oggi 21 esemplari, la notizia ha comunque sollevato le proteste da parte dell’universo animalista. Diverse associazioni, ad esempio, hanno ricordato come l’allevamento in cattività sia particolarmente frustante per questi animali, costretti per decenni in vasche dalle dimensioni abbastanza ridotte, nonché privati di sufficienti forme di socializzazione e caccia così come potrebbero approfittare in mare aperto. Di “vergogna per l’umanità” ha parlato John Hargrove, addestratore di Kasatka per 14 anni prima di lasciare il centro nel 2012. Del resto la morte ad appena quarant’anni è insolita se pensiamo che, in natura, le orche vivono tranquillamente fra gli 80 e i cento anni.
Categorie: News dal Mondo
Rapporto Italia 2024, “Bene l’aumento adozioni nei canili ma ancora troppi animali in regalo”
Giornata Mondiale delle tartarughe, proteggere loro e i loro habitat naturali a rischio
Una rocambolesca avventura per il micio Hans, salvato dai Vigili del Fuoco
Pet&Dintorni è patrocinato dall’ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali, che sostiene il progetto e l’attività di Pet&Dintorni per la validità dei suoi servizi di interesse ed utilità sociale.
www.enpa.it