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Crisi e siccità: quando un paese abbandona i cavalli

24/08/2012

E’ una situazione spaventosa quella che sta accadendo negli Stati Uniti: molti proprietari di cavalli stanno abbandonando i loro animali perché la siccità ha fatto aumentare a dismisura il prezzo del cibo.
E’ quanto accade in America che del cavallo ha fatto un istituzione, che del cavallo ha fatto uno dei protagonisti della sua storia, della sua eopopea. La siccità che sta mettendo in ginocchio ed anche peggio almeno 32 stati dell’Unione sta avendo come prima conseguenza l’aumento del prezzo del fieno e del mangime, quindi mantenere un cavallo costa troppo. Così molti proprietari di cavalli fanno come molti proprietari di cani qui da noi : li abbandonano per strada o nelle campagne.
L’Unwanted Horse Coalition di Washington ha stimato che la popolazione di questi animali lasciati in libertà oggi è di 180 mila. Molti vagano nelle praterie, nelle vicinanze delle città, nelle campagne, nei letti dei fiumi ormai asciutti in cerca di qualunque cosa li possa sfamare. Perché una balla di fieno è arrivata a costare 10 dollari (cinque anni fa ne costava 2) e basta appena per 3 giorni ad un cavallo.
La situazione è tanto tragica se si pensa che anche alcune popolazioni indiane, per le quali il cavallo è un animale sacro oltre che assolutamente indispensabile alla vita quotidiana, hanno lasciato liberi i loro animali. E’ successo ai Navajo del New Mexico per esempio.
Ci sarebbe un posto dove ricoverare queste bestie stremate dalla fame, l’Illinois Horse Rescue della Will County, che si trova 70 chilometri a sud di Chicago, ma anche qui sono finiti i soldi per dar da mangiare agli animali. (www.iljournal.it)


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