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Concorso ippico Roma, niente ambulanza per cavallo malato

28/05/2012

Grave episodio all’ottantesima edizione del Concorso Ippico Internazionale di Piazza di Siena, a Roma, la competizione equestre che raduna gli otto CSIO più prestigiosi al mondo e al quale partecipano i migliori cavalieri internazionali.
Nel pomeriggio di sabato un cavallo, che presentava una sintomatologia neurovegetativa e del quale era stata rifiutata la scuderizzazione per sospetta malattia infettiva, non ha potuto usufruire dell’ambulanza veterinaria, perché – incredibilmente – l’ambulanza non c’è.
L’animale, a causa dell’atassia (disturbo motorio), non poteva essere trasportato su un normale mezzo, quindi l’organizzazione ha iniziato la ricerca di un’ambulanza veterinaria, anche fuori regione.
“E’ estremamente grave che la F.I.S.E. non abbia predisposto la presenza dell’ambulanza veterinaria, come tra l’altro prevede lo stesso regolamento.
Anzi, considerato il numero di cavalli che sfortunatamente per loro sono costretti ad esibirsi in queste competizioni, ce ne dovrebbe essere più di una per far fronte alle emergenze e dare adeguata assistenza veterinaria agli animali. La Lav di Roma che si era già dichiarata contraria allo svolgimento del concorso ippico di piazza di Siena, una manifestazione per può compromettere l’incolumita’ dei cavalli e provocarne sofferenza e fatica, chiede ora “un’indagine per accertare le responsabilita’ di questa grave mancanza, ancor più’ grave per una grande Capitale e per un Concorso Internazionale” – dichiara Nadia Zurlo, responsabile nazionale del settore Equidi della LAV.
“Noi non condividiamo affatto questo modo di concepire il cavallo, creatura delicata, sensibile e timorosa. Siamo convinti che l’uomo non abbia alcun diritto di imporre ad un animale andature e posture estranee alla sua natura, ottenute spesso con metodi coercitivi e faticosi allenamenti. Non è di certo invidiabile la vita che fanno questi cavalli, trasportati da una parte all’altra del mondo, costretti a competere ed esposti a malori e incidenti.
Lo stesso Sweetnam, l’irlandese che si è aggiudicato la gara di potenza, dopo il salto vincente è caduto malamente disarcionando il cavaliere  che non ha poi esitato a spingere il cavallo a superare il muro di 2 metri e 30 per vincere il superpremio di 50 mila euro messo in palio. Il tentativo è fallito, fortunatamente senza conseguenze per entrambi.  
Chi ha avuto la fortuna di conoscere i cavalli per come sono realmente, e non per come l’uomo li trasforma, non può che essere contrario agli sport equestri” – prosegue Nadia Zurlo.


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