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Con le temperature primaverili le processionarie sono già arrivate. Un pericolo per umani e animali

26/02/2024

L’allarme è partito dalla Francia che, a causa del riscaldamento climatico, ha visto il territorio nazionale infestato dai  bruchi della processionaria un pericolo per u0mini e animali. Le temperature anomale stanno minando l’efficacia di tutti gli interventi di disinfestazione dei comuni e delle associazioni specializzate.Pericolo processionaria: i rischi, come difendersi e a chi rivolgersi - Unione Pedemontana Parmense
La presenza delle processionarie si sta palesando in tutta l’area mediterranea. La loro schiusa è stata segnalata anche nei parchi e nei giardini italiani facendo scattare l’allarme in diversi comuni.
Gli interventi di disinfestazione hanno già interessato le aree maggiormente colpite dal fenomeno e quelle più a rischio per persone ed animali, come parchi gioco, giardini, aree di sgambamento per cani,. Si continuerà ad intervenire sui nidi presenti alla cui individuazione sono preziose le segnalazioni inviate agli uffici comunali direttamente dai cittadini.
L’eventuale pericolo da processionaria si manifesta generalmente con l’ingresso della primavera, a marzo quando i nidi schiudono e i bruchi si riversano a terra nella caratteristica lunga formazione ‘a processione’ ma, vista la precoce schiusa, la prevenzione da subito sarà la migliore arma per ridurre al minimo le conseguenze pericolose della loro presenza, un pericolo mortale per cani e gatti e di gran fastidio per gli umani.
La processionaria é un insetto Lepidottero defogliatore detto il bruco della falena che causa imponenti dissecamenti a carico delle piante ospitanti. Le processionarie nidificano soprattutto su pini e querce e sono estremamenteProcessionaria, l'allerta degli esperti: "Eliminate subito i bozzoli, ecco come fare" dannose anche per le piante che le “ospitano”. Il periodo di maggior rischio di contatto con le processionarie inizia a marzo, fase in cui solitamente le larve abbandonano i nidi, e dura almeno fino alla fine di aprile. In questa stagione dunque, per quanto possibile, è consigliabile stare alla larga da pini e querce durante le passeggiate. La loro presenza è facilmente riconoscibile grazie ai nidi dove svernano le larve, posizionati sulle cime dei rami e sugli apici visibili a distanza.
Non è il bruco in sé ad essere pericoloso, quando i suoi peli che sono fortemente urticanti. I danni vengono infatti provocati dalla penetrazione dei peli nella cute. Questo provoca fortissimi eritemi papulosi e pruriginosie nei casi più gravi infezioni e addirittura necrosi (sia negli uomini che negli animali), possono provocare anche attacchi d’asma. Le conseguenze sono ancora più gravi se i peli vengono a contatto con occhi, mucose nasali, bocca, vie respiratorie eARRIVA LA BELLA STAGIONE: PET CONSIGLI PER L'USO! - Exclusion digestive. Ecco perchè bisogna stare molto attenti che i nostri amici animali non si avvicinino a questi bruchi e soprattutto non li ingoino. Le conseguenze nel secondo caso sono tragiche: una fine dolorosa e penosa con lingua e apparato digerente in cancrena.
Se il vostro cane dovesse venire a contatto con una processionaria ve ne accorgereste presto, i sintomi sono infatti piuttosto immediati. Il primo è l’improvvisa e intensa salivazione, a cui fa spesso seguito il vomito, dopodiché la lingua si ingrossa notevolmente e inizia il processo di necrosi della parte che è venuta a contatto con il bruco, con la conseguente perdita di porzioni di lingua. Il cane inoltre mostra evidenti segni di debolezza, rifiuta il cibo e potrebbe avere sintomi febbrili.
Le conseguenze potrebbero essere fatali per l’animale, specie se il contatto è stato prolungato, è pertanto necessario agire con la massima tempestività. È chiaramente importante portare il prima possibile il cane dal veterinario, c’è però un’operazione di primo soccorso che può rivelarsi molto utile.La Processionaria: un pericolo mortale per i cani
È necessario rimuovere rapidamente i peli residui lavando la bocca del cane con un abbondante soluzione di acqua e bicarbonato (si consiglia di indossare guanti di lattice per evitare di toccare a propria volta i peli urticanti).
E’ assolutamente necessario intervenire alla prima comparsa dei nidi, onde evitare una diffusione veloce e probabilmente letale per gli alberi.
Questo pericoloso parassita può essere debellato utilizzando diversi metodi. Il più efficace è l’utilizzo di pesticidi appositi spruzzati su larve e nidi tramite vaporizzatori. I pesticidi agiscono esclusivamente sulle larve. Irrorando con il veleno i nidi, il trattamento potrebbe risultare meno efficace a causa della schermatura del bozzolo. Una volta uccise le larve bisognerà comunque non toccarle e asportarle con la massima cautela in quanto le setole rimangono irritanti per l’uomo anche diversi giorni dopo la morte della larva.
Molti consigliano, per disfarsi delle larve morte, di bruciarle. Tuttavia i residui carbonizzati rimangono urticanti. Inoltre è molto pericoloso rimanere vicino al falò o posizionarsi in zona “sotto vento” ad esso, in quanto le setole possono essere trasportate dal calore e venire a contatto con occhi, bocca e vie respiratorie. Evitate quindi questo metodo. Sigillate le larve in sacchetti di plastica spessi e provvedete a smaltirle nelle discariche, segnalando agli operatori ecologici il contenuto del sacco.
E’ necessario intervenire anche quando la processionaria non infesta piante nella nostra proprietà. In questo caso bisogna segnalare alle autorità comunali (ad esempio la polizia municipale) che provvederanno a eliminare il pericoloso parassita. Sottovalutare il pericolo può portare a conseguenze disastrose per l’ambiente.

Al riguardo, è opportuno ricordare che è in vigore un’ordinanza sindacale, oltre a quanto stabilito nel regolamento comunale del verde pubblico e privato, che obbliga i possessori di alberi (generalemente Pini neri), ove si manifesti la presenza dei nidi (tipiche formazioni biancastre lanugginose), a provvedere alla rimozione e distruzione degli stessi”.


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