Con l’inizio del nuovo anno il codice della strada prevede, per chi investe un’animale, l’obbligo a fermarsi per prestargli soccorso e anche chi è senza coscienza non può più fare finta di niente e tirare diritto. Ma è proprio quello che è accaduto a San Vito (Pordenone), dove un piccolo cane è stato investito da quattro auto e nessuno dei conducenti si è fermato a prestare soccorso all’animale, che miracolosamente è ancora vivo. Il cane deve la vita alla premura di un abitante della zona e alla tempestività dei soccorsi.
La sera di mercoledì scorso, una persona con le finestre di casa proprio all’altezza degli investimenti, ha sentito una serie di tonfi ed è subito sceso in strada e a quanto riferito, si trattava di quattro auto che avevano investito una dopo l’altra un piccolo cane bianco e nero con un collare blu con campanellino.
Preferendo prestare subito aiuto all’animale finito in una cunetta e allertare i soccorsi, l’uomo non è riuscito a prendere le targhe delle auto pirata.
Immediatamente sono arrivati sul posto i carabinieri mobilitando anche la polizia locale e ufficio Ambiente del Comune, che a loro volta, considerato che il cane perdeva sangue, hanno allertato il 118, il quale ha inviato per il soccorso il cinovigile dell’Ass6. Il cane è stato ricoverato nell’infermeria del canile di Villotta di Chions dove, benchè ferito, non è in pericolo di vita.
Il cane è dotato di un microchip ma illegibile, si spera che i proprietari lo riconoscano dai giornali e dal web e vadano quanto prima a riabbracciarlo.
Un grazie speciale ai Carabinieri, alla polizia locale, all’Ufficio Ambiente del Comune di San Vito e all’Ass6, i quali, sono intervenuti con grande tempestività ed efficienza per salvare la vita a questo povero cagnolino lo invia l’Ente Nazionale Protezione Animali che prosegue: «Il nostro ringraziamento va anche alla persona che ha segnalato il fatto alle autorità. Purtroppo, esempio ben diverso ha dato dagli automobilisti, che, con un gesto incivile e di inaudita crudeltà, lo hanno abbandonato al proprio destino dopo averlo investito».
L’Ente Nazionale Protezione Animali ha incaricato il proprio Ufficio Legale di intraprendere tutte le iniziative necessarie a perseguire l’autore di un comportamento così disumano.
Foto: messaggeroveneto.it
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