«Ancora una volta desidero ringraziare Lei e i Suoi uomini per la perfetta operazione che ha impedito il banchetto a base di orso, che aveva destato nei cittadini una profonda indignazione.». Così il presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, in una lettera di plauso indirizzata al Generale Cosimo Piccinno, comandante dei Nas, e all’ingegner Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato, che, dopo aver riscontrato la mancanza delle prescritta certificazione della carne, hanno bloccato l’agghiacciante “banchetto”. «Questo episodio – aggiunge Rocchi – dimostra quanto sia necessario rafforzare, anche a livello internazionale, la rete di norme a tutela delle specie protette. Resta il profondo rammarico per l’uccisione, ingiustificata e ingiustificabile, di questo animale. Gli orsi, così come anche altri esemplari della fauna selvatica, godono di un particolare regime di protezione: il loro destino è di vivere liberi in natura, non di finire nel piatto per soddisfare squallide, e illegali, “curiosità” alimentari.»
Venerdì 2 luglio l’Enpa, aveva chiesto proprio l’intervento dei Nas e del Corpo Forestale dopo avere avuto notizia che la festa organizzata dalla Lega Nord a Imeri (Trento) prevedeva una macabro “menù” a base di orso. «Abbiamo appreso con orrore che domenica prossima a Imer (Trentino) sarebbe in programma un banchetto a base di carne di orso, cucinata dall’ex senatore leghista ed europarlamentare Erminioso Boso e da lui stesso pubblicizzato con dovizia di particolari e non senza una punta di sadismo.», così l’Ente Nazionale Protezione Animali che aggiungeva: «Abbiamo chiesto ai Carabinieri del Nas e al Corpo Forestale dello Stato di intervenire per verificare il rispetto di tutte le norme nazionali e internazionali a tutela della fauna protetta e al nostro ufficio legale di valutare gli estremi di un intervento le dichiarazioni rese dall’ex senatore. A Erminio Boso, che ama vantarsi della sua perizia culinaria e dei suoi illegali gusti alimentari, ma evidentemente non è altrettanto ferrato in materia di leggi e normative, vorremmo ricordare che lo Stato italiano ha il dovere sancito dalla Costituzione di tutelare l’ambiente e gli animali selvatici nonché di promuoverne la loro difesa. Proprio per questo tutte le specie di fauna selvatica sono protette dalla legge 157/92. Infine vorremmo anche ricordare a Boso che gli orsi fanno parte delle specie particolarmente protette non solo in Italia ma anche in tutta Europa da direttive comunitarie e da accordi internazionali (protocollo europeo Pacobace).» Iniziativa che avrebbe potuto configurare un reato. «Boso – proseguiva l’Enpa – avrebbe dovuto anzitutto chiarire la provenienza di quelle carni. Infatti se l’orso potrebbe essere stato ucciso “con una schioppettata su Lagorai”, come da lui stesso ipotizzato, allora ci troveremmo in presenza di un gravissimo atto di bracconaggio, da perseguire in quanto tale.» E di cui c’è ben poco da essere fieri. Esternazioni e iniziative di questo tenore danneggiano anche l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo, con l’ulteriore aggravante che il nostro Paese può vantare numerose procedure di infrazione in materia ambientale, le quali – una volta giunte a condanna – graveranno su tutti i contribuenti italiani. «Erminio Boso lasci perdere banchetti macabri e fuori luogo – concludeva Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa – e prenda esempio dall’impegno profuso dal suo partito per tutelare concretamente gli animali, penso al Sottosegretario Martini che tanto si spende a favore degli animali domestici o al Consigliere Renzo Bossi che ha preso posizione contro la sperimentazione animale. Sono queste le iniziative che riflettono il reale sentire degli italiani.»
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