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Bambino di 9 anni morso al volto da un cane a Prato. L’animale tenuto in cattive condizioni: l’episodio si poteva evitare”

17/04/2019

Un bambino di nove anni è stato aggredito e morso al volto e ad un braccio da un cane meticcio di grossa taglia che è sfuggito al controllo dei proprietari. L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio in un piazzale di via Filicaia. Il bambino, rimasto cosciente, è stato portato al pronto soccorso del Santo Stefano in codice giallo e poi trasferito all’ospedale pediatrico Meyer dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico.
Sul posto, si è recata la polizia municipale che ha raccolto la denuncia dei genitori, una coppia di cittadini cinesi, vicini di casa dei proprietari del cane, anch’essi cinesi.
Sul caso, interviene anche l’associazione di protezione ambientale Earth Prato, che svolge il servizio di guardie zoofile di nomina prefettizia.
“Come realtà che opera sul territorio per il benessere e la salvaguardia degli animali da affezione, non possiamo non sentirci chiamati a prendere posizione – afferma il presidente dell’associazione Cristiano Giannessi -. È grande il rammarico per non esser stati messi a conoscenza nei tempi giusti di questa situazione. Se avessimo ricevuto la segnalazione sulle condizioni di detenzione del cane, avremmo potuto intervenire con il nostro Corpo di Guardie Zoofile e procedere al sequestro dell’animale evitando così quanto si è consumato ieri”.
“Ci auguriamo innanzitutto che le ferite riportate dal bambino non siano gravi e che il cane possa iniziare un percorso rieducativo il prima possibile. Sappiamo che il canile di Prato ha accolto questa mattina l’animale che fino ad oggi ha vissuto isolato in un box al buio, ricevendo saltuariamente cibo e acqua. La nostra Associazione si rende disponibile a contribuire alle spese per la rieducazione ed aiutare il canile in questo arduo compito”, aggiunge Giannessi, che invita ad investire nella prevenzione per evitare altri episodi simili: “Siamo convinti sia indispensabile un percorso formativo rivolto, in particolar modo, alla comunità cinese presente nel territorio per dar loro la consapevolezza delle norme sulla corretta detenzione di un cane. Dobbiamo agire in modo capillare sulla prevenzione: quanti cani come questo vivono nelle stesse condizioni di deprivazione, magari anche addestrati a tirar fuori l’aggressività per essere guardiani migliori delle aziende nelle quali vivono? Se si fosse intervenuti prima, il bambino non sarebbe stato morso e per questo chiediamo a chi è a conoscenza di fatti simili, di contattarci ai nostri recapiti affinchè quanto accaduto possa essere evitato”.


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