Troppo spesso su strade e autostrade si vedono cani vaganti che loro malgrado costringono gli automobilisti a brusche frenate o manovre pericolose mettendo a repentaglio la vita degli animali e di chi sta in auto. Quanto successo ad Orvieto si è risolto solo con danni alla vettura ma poteva avere un epilogo ben più tragico.
Un automobilista, un anno fa, come riportato da Il Giornale dell’Umbria, si è improvvisamente trovato un randagio che gli traversava la strada. Nonostante il tentativo di evitarlo, lo ha investito.
Cane e guidatore, fortunatamente, sono usciti illesi dall’impatto ma la macchina ha riportato alcune ammaccature e l’uomo ha denunciato la locale ASL per la cattiva gestione del problema del randagismo chiedendo il rimborso dei danni.
Ora l’incartamento è arrivato al giudice di pace di Terni che stabilirà se l’automobilista abbia ragione. Nel caso in cui la sua richiesta venga accolta, l’ASL dovrà risarcirlo per un ammontare di circa mille euro.
Le leggi relative alla gestione dei randagi italiani si prestano a diverse interpretazioni: da un lato la giurisprudenza propende per una responsabilità esclusiva dei Servizi Veterinari ASL, incaricati di catturare i cani vaganti a seguito di segnalazioni di privati e conferma dei vigili urbani, dall’altra i Comuni avrebbero “responsabilità solidale” nella questione.
Una prima udienza relativa a questo specifico caso si è tenuta prima della fine dell’anno, la prossima è prevista a breve.
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