Si dice che i gatti abbiano sette vite ma nessuno le ha mai potute contare, il gatto Andrea di certo ne ha avute tre, fino adesso.
La vicenda di questo superfelino risale all’ottobre scorso quando, in ottemperanza alle leggi che in Utah regolano il destino dei randagi, i funzionari del rifugio per animali di West Valley City hanno messo il gatto randagio all’interno della stanza destinata alla soppressione degli animali e hanno aperto la manopola del gas velenoso.
Passato il tempo necessario perché la sostanza facesse il suo luttuoso effetto, gli addetti del rifugio hanno aperto la porta trovando Andrea ancora vivo. L’operazione è stata ripetuta ancora una volta e, ormai convinti che il povero micio fosse morto, il personale del rifugio ha infilato Andrea in una busta di plastica per sistemarlo nel frigo in attesa di essere smaltito.
Quando è arrivato l’incaricato dell’inceneritore per ritirare i corpi degli animali soppressi, il dipendente che ha aperto il frigorifero si è trovato davanti un gatto vivo, stremato dal freddo fermamente intenzionato a lasciare quell’inospitale gelida prigione.
L’incredibile voglia di vivere dimostrata da Andrea, sopravvissuto a due camere a gas e ad un soggiorno in frigo, ha intenerito gli operatori del rifugio che hanno deciso di di interrompere i tentativi di sopprimerlo: “Era una di quelle situazioni in cui si capisce che il gatto voleva continuare a vivere – ha spiegato Aaron Crim, del comune di West Valley City – pertanto gli è stata data l’opportunità di trovare una casa”.
Nello Utah è norma che i gatti randagi vengano messi a morte con il gas se nessuno ne rivendica la proprietà o ne chiede l’adozione entro trenta giorni dalla loro cattura. Ma Andrea una casa l’ha trovata per davvero. A inizio dicembre il micio è stato adottato da Janita Coombs, una volontaria di un’associazione animalista che in lui non trova nulla di diverso dagli altri felini, se non che è un bellissimo gattone nero, e dice: “E’ soltanto un gatto che ama la vita”.
Foto: www.suntimes.com
Categorie: Curiosità
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