Il proprietario che lasciara sul marciapiede e non rimuove i bisognini del proprio cane commette un reato. Il misfatto viene compiuto sistematicamente anche se c’è una legge che spiega a chiare lettere che cosa si rischia per gli escrementi del cane non raccolti. Si può finire addirittura, in galera e, comunque, pagare una multa piuttosto salata.
Volendo fare i pignoli, un gesto del genere può essere ritenuto reato di imbrattamento, per il quale è prevista in alcuni casi la reclusione o la sanzione. L’entità della pena varia a seconda di dove è stato commesso il fatto.
Il fatto che il cane faccia i suoi bisogni per strada non comporta una denuncia. Il problema nasce quando il proprietario dell’animale o chi lo porta a spasso non raccoglie i bisognini con paletta e sacchetto e li lascia in luoghi di pregio o privato così che il primo sfortunato pedone ci passi sopra.
Lo stesso succede con la pipì. Permettere alla nostra mascotte di farla sul muro di un edificio o sulla ruota di un’auto in sosta può essere reato di imbrattamento, così come lasciare i suoi escrementi in giro. Le pene previste, dunque, sono le stesse.
Per evitare le conseguenze legali è bene portare sempre con noi quando lo portiamo a fare il giretto una bottiglia d’acqua e dare una lavata alla ruota dell’auto o al muro dell’edificio imbrattato. Questo servirà a dimostrare la volontà di creare il minor disagio possibile. In questo modo si potrà anche evitare una condanna, come stabilito dalla Cassazione. Per la Suprema Corte, infatti, dimostrare che si vuole riparare il più possibile al danno creato dal cane è motivo di assoluzione in caso di denuncia.
Il concetto è semplice: chi decide di tenere un cane si prende le responsabilità delle azioni compiute dall’animale.
Categorie: Curiosità
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