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Allarme oranghi: un piano per salvare il loro habitat, tutti possiamo partecipare

11/04/2014

L’anno scorso più di 1. milione e 300mila persone si sono mobilitate per proteggere l’ultimo luogo sulla terra in cui oranghi, tigri, rinoceronti e elefanti vivono ancora liberi. Contro tutti i pronostici, la campagna lanciata da avaaz.org  ha contribuito a fermare il progetto che avrebbe fatto a pezzi buona parte della foresta vergine di Sumatra. Ma ora il governo locale è tornato alla carica, e tutti noi possiamo contribuire a fermarlo.
Purtroppo la pressione delle industrie dell’olio di palma, della carta e quella mineraria sta funzionando, e sta convincendo il governo a dare il via libera all’abbattimento della foresta. Ma l’Europa ha la possibilità di giocare un ruolo decisivo, essendo un enorme partner commerciale dell’Indonesia, tanto che secondo gli esperti una presa di posizione dell’ambasciatore UE sarebbe sufficiente a salvare definitivamente gli oranghi.
Le associazioni ambientaliste di Sumatra stanno facendo tutto quello che possono per attirare la sua attenzione, e ora hanno chiesto l’aiuto di tutti per fargli arrivare la richiesta ancora più forte. E’ necessario che si prenda posizione da tutto il mondo, perché agisca prima che sia troppo tardi.
Se approvato, il progetto di radere al suolo un’enorme parte della foresta per farci miniere, cartiere e piantagioni di palme da olio, sarà una catastrofe ambientale. Questi luoghi sono l’ultima speranza per tante specie già adesso in grave pericolo.
Nel suo ruolo di Ambasciatore per l’Unione Europea in Indonesia, Olof Skoog può dare al governo locale il supporto tecnico e politico necessario a riconsiderare questo piano di distruzione, convincendoli a proteggere questo delicato ecosistema. Ed è il momento giusto per agire considerando che molti paesi europei si stanno già muovendo in questa direzione, ma serve uno sforzo coordinato per avere un impatto sufficiente e l’Ambasciatore è la persona giusta per ottenere un risultato positivo.
L’Unione Europea ha fatto enormi investimenti per uno sviluppo sostenibile a Sumatra e il signor Skoog dovrebbe sentirsi in dovere di garantire che questi investimenti non siano messi in pericolo da questo progetto di distruzione. Pare che finora non abbia preso la parola solo perché non si è ancora reso conto della gravità della situazione e di quanto la sua azione potrebbe influenzare la decisione.
La battaglia più importante per salvare questa foresta pluviale non è ancora vinta. È il momento che ogniuno faccia sentire la sua voce per far capire all’Ambasciatore che bisogna agire subito per salvare una delle foreste più importanti del pianeta. Clicca qui per firmare la petizione.


Categorie: Curiosità