Un’intera comunita’ si sta mobilitando a Butera affinche’ un cane di nome “Birillo” ritorni in paese. Birillo e’ stato prelevato in piazza da un furgoncino e portato via, in un canile di Leonforte. Il parroco, don Aldo Contraffatto e la comunita’ buterese hanno dato il via ad una raccolta di firme affinche’ Birillo, divenuto la mascotte del paese, venga dichiarato “Cane di quartiere”. “E’ giusto – ha detto padre Aldo – che la legge venga rispettata ma considerato che era un cane che partecipava alla vita sociale del nostro paese, chiediamo un atto di misericordia. Partecipava alle processioni, ha preso parte ai tanti comizi elettorali, accompagnava i bambini a scuola, non dava nessun fastidio.
Su facebook impazza la protesta di quanti vorrebbero che quel cane tornasse in libertà, per questo è stata messa a punto una petizione perché Birillo possa tornare legalmente a Butera.
Una petizione che è stata già firmata da quasi duecento persone che hanno voluto, in questo modo, sostenere la causa del cane che era diventato amico di tutti in paese. La petizione, che si può firmare presso l’ufficio di Padre Aldo, parroco della Parrocchia Maria Ausiliatrice, è stata indirizzata al servizio veterinario dell’Asp 2, al sindaco Luigi Casisi e ad Enrico Rizzi, coordinatore nazionale del partito animalista europeo.
Nella petizione è stato chiesto il riconoscimento di Birillo come “cane di quartiere”, considerata la sua buona indole e il fatto che, prima che l’animale venisse accalappiato, erano proprio i cittadini a curarsene fornendogli il vitto necessario.
C’è comunque da dire che, nel frattempo, si sono anche fatte avanti tre famiglie che hanno manifestato l’intenzione di poter adottare Birillo e di poterlo pertanto togliere dal canile nel quale è andato a finire dopo essere stato accalappiato.
Tutta la popolazione di Butera, parroco in testa, vuole che Birillo torni a Butera e quando tornerà hanno deciso di organizare per lui una grande festa.
Foto: milocca.wordpress.com
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