Mentre Tosi, sindaco di Verona e presidente di Federcaccia Veneto, autorizza i suoi cittadini a sparare all’unica famigliola di lupi del Veneto, un cacciatore mette in salvo un lupo trovato in fin di vita nei boschi di Castellina Marittima.
Il cacciatore ha scorto il lupo nella vegetazione, evidentemente ferito e ne ha segnalato la presenza con una telefonata alla centrale della Polizia Provinciale che è intervenuta direttamente sul posto con una propria agente, Viviana Viviani, in possesso di competenze specifiche sui carnivori: opera come naturalista zoologa da oltre 15 anni nel monitoraggio e nella gestione proprio del lupo. Così si è potuto accertare i termini della situazione: verificando che si trattava di un maschio di oltre 35 chili; e che, pur non presentando ferite da arma da fuoco, risultava comunque in effettivo, e anzi grave, pericolo di vita. La diagnosi è poi stata avvelenamento: e il passaggio, occasionale, dall’area in cui è stato rinvenuto, va presumibilmente ricondotto alla ricerca d’acqua (in quei paraggi scorre un ruscello), indotta proprio dallo stato d’intossicazione.
Quindi, con la collaborazione delle guardie della Tenuta del Terriccio, di Guardie Volontarie Venatorie, nonché con il prezioso contributo della veterinaria Marina Salvagno – che ha prestato le prime cure – gli agenti provinciali hanno potuto effettuare l’operazione di recupero del lupo, che è stato successivamente trasferito all’Ospedale Veterinario dell’Università di Pisa. Gli aggiornamenti più recenti parlano di un graduale miglioramento.
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