Ha patteggiato una pena di dieci mesi di reclusione e 500 euro di multa (pena sospesa con la
condizionale) un veterinario che ha truffato alcuni comuni in Emilia-Romagna. L’uomo ospitava cani randagi recuperati e portati nel canile di San Secondo, in provincia di Parma. Quando pero’ gli animali venivano affidati oppure morivano, il veterinario non comunicava l’adozione o la morte ai comuni, continuando a percepire la retta – in base alle convenzioni – per il loro mantenimento (circa 3 euro al giorno per cane).
L’indagine del Corpo forestale dello Stato ha permesso di scoprire le irregolarita’ sui registri, cancellature e false dichiarazioni. Il veterinario ha patteggiato per truffa aggravata, falso ideologico, falso materiale, falso in certificati e abusivo esercizio di professione. Nonostante casi come questi, fortunatamente rari, la figura del veterinario, per i possessori di un animale da compagnia, rappresenta un punto di riferimento con cui si instaura un rapporto di fiducia e familiarità al di sopra di ogni sospetto.
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