L’associazione animalista Earth, a seguito delle segnalazioni pervenute da alcune colonie feline di Roma come quella del Verano, della Garbatella, della Tuscolana, di Tor Vergata e di Casalbernocchi, ha denunciato il disinteresse dell’Ufficio Tutela e Benessere Animale della Capitale che da oltre sei mesi non fornisce cibo ai responsabili delle colonie feline.
Valentina Coppola, presidente di Earth, ha dichiarato ad Adnkronos che “Le moderne ‘gattare’ sono iscritte alla Asl, si preoccupano della sterilizzazione dei loro protetti e gli forniscono cibo secco in ciotole che tengono sempre pulite. Tutto questo a salvaguardia del decoro e della pulizie delle strade. Ma fornire cibo industriale a decine di gatti ogni giorno ha dei costi elevati, insostenibili per dei comuni cittadini. Proprio per questo molti si sono rivolti all’ufficio legale di Earth per ricevere aiuto. “
Si parla di persone che si sono indebitate, hanno richiesto finanziamenti, e addirittura una anziana signora tra le lacrime ha confessato di rubacchiare nei supermercati”. La Presidente ha voluto inoltre sottolineare i solleciti presentati all’Ufficio: “Già prima dello scorso Natale avevamo fatto presente la cosa all’Utba. Ero in compagnia del presidente di “Animal Welfare” che si occupa dei 400 gatti che dimorano al Verano. Ci fu risposto che si stava procedendo a fare una convenzione con un grossista e che si trattava di aspettare ancora pochi giorni. Da allora sono trascorsi altri due mesi, ma per i gatti di Roma ancora niente cibo”.
A Roma i gatti sono sempre stati amati, hanno un rapporto speciale con il territorio e i romani, anche per i turisti sono una caratteristica della città e li fotografano tra le rovine dei monumenti più famosi. Già nell’ ‘800 nasce la figura del “carniciarolo”, venditore di carne per cani ma in particolare di interiora per gatti. Fino ai primi anni del ‘900 fu il Comune di Roma a provvedere al mantenimento dei gatti di strada con abbondanti pasti a base di trippa poi, per le difficoltà economiche del Comune, l’allora Sindaco Ernesto Nathan, depennò dal bilancio la voce“trippa per i gatti” e così nacque il celebre detto “nun c’è trippa pe’ gatti”. Quindi stiamo facendo un passo indietro.
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