Dopo il caso di aggressione da orso che ha riportato il Trentino sulle prime pagine dei quotidiani nazionali la Provincia di Trento torna a chiedere al Governo la liberalizzazione dello spray anti-orso, ancora illegale in Italia e ricorda
Si tratta di uno spray simile a quelli usati per la difesa personale, ma con un raggio di azione maggiore, tale da consentirne l’utilizzo in situazioni di questo genere.
Lo spray, assicura l’assessore Michele Dallapiccola, è utilizzato in America settentrionale dagli anni’80. “Il suo utilizzo sia in grado di consentire a residenti e turisti una maggiore tranquillità durante le escursioni, e soprattutto può costituire un efficace strumento dissuasivo in caso di atteggiamenti aggressivi da parte dei plantigradi” spiega Dallapiccola.
La Provincia ha anche stampato una nuova guida, in italiano ed in inglese, diffusa nelle aree di maggiore presenza del plantigrado, rivolta a trentini e turisti. All’interno della brochure sono riportati alcuni consigli: segnalare la propria presenza battendo le mani o parlando ad alta voce, muoversi lentamente in caso di incontro, oppure restare fermi e parlare con voce calma all’orso. In caso di contatto il consiglio è quello di buttarsi a terra con la testa tra le mani ed attendere che l’orso se ne vada. Nel frattempo la mappa pubblicata sul sito Orso.provincia.tn.it conta già 16 segnalazioni di femmine con cuccioli, in un’area che va, a grandi linee, da Garniga a Tione, con una sola segnalazione nell’area di Spormaggiore. Tutto questo però non è servito a tutelare l’orsa KJ2 e i suoi piccoli.
Per l’uso dello spray i contatti diretti con il Ministero dell’Ambiente finora non hanno dato esito positivo e si è ancora in attesa di una risposta.
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