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Chihuahua nasce senza le zampette anteriori, il proprietario l'abbandona ma la sorte le regala una nuova vita felice

01/02/2023

La chihuahua Daffodil è stata abbandonata in una scatola di cartone dopo che il suo proprietario ha scoperto che era nata senza le zampe anteriori. Per giorni e giorni rimase a piangere in quella scatola di cartone fradicia per le strade di San Francisco. Le persone vedevano l’”adorabile cucciolo” e lo prendevano in braccio, ma facevano una faccia disgustata e lo rimettevano dentro quando si accorgevano del suo difetto di nascita, scrive ilovemydogsomuch.
Quando un giovane uomo ha scoperto la situazione di Daffodil, l’ha immediatamente raccolta e portata alla SPCA locale. Inizialmente, gli operatori erano scettici sulla sopravvivenza della cucciola. Ma nel giro di pochi giorni, dopo aver ricevuto amore e cure, Daffodil è diventata una cucciola molto affettuosa e vivace! La dolce bambina non sapeva di essere disabile e voleva semplicemente essere adorata da chi si prendeva cura di lei! Gli operatori sono rimasti colpiti dal carattere vivace di Daffodil e hanno deciso di guardare oltre le sue deformità e di darle una giusta opportunità di vita. Hanno persino usato un calco speciale per prendere le misure della cucciola per la sua sedia a rotelle personalizzata!
Nel video che segue, è stato immortalato il memorabile primo giro di Daffodil sulla sua piccola carrozzina. Inciampa e cade, ma non si volta indietro quando si rialza. Che campionessa! La SPCA ha anche aggiornato che Olivia, una delle badanti di Daffodil, si è fatta avanti per diventare la mamma per sempre di questa bambina vivace! Daffodil ama i suoi giorni da principessina della mamma!

Cliccate sul video qui sotto per vedere la storia strappalacrime di Daffodil e il suo viaggio verso il lieto fine.

Fonte: ilovemydogsomuch.tv

 

 


Categorie: Varie

Rusty il gatto gentile fa scoprire la presenza di un raro scinco kakerakau nel sud-est della Nuova Zelanda

01/02/2023

I gatti portano spesso le loro “prede” in casa ma questa volta Rusty il micio di Amanda Harris, allevatrice di pecore e bovini di Whangamomonauna ha portato qualcosa di veramente speciale: un raro scinco autoctono che potrebbe  essere la scoperta della presenza di questa rara specie.Si ritiene che lo scinco color caffè lungo 7-10 cm sia un kakerakau. Foto / RNZ / Fornito
Amanda ha detto di non averci pensato molto quando il suo gatto Rusty ha portato il rettile in casa: “Questo gatto ha un miagolio particolare quando ha qualcosa, quindi quando l’ha portato dentro, l’ho visto ed è strisciato sul tappeto, ed è quello che ha attirato la mia attenzione. Quindi, l’ho raccolto immediatamente, l’ho messo in una scatola e ho contattato il Consiglio regionale di Taranaki per identificarlo “, ha detto Harris.
Si ritiene che lo scinco color caffè lungo 7-10 cm sia un kakerakau.
Un kakerakau è stato filmato nella foresta Whirinaki nell’Isola del Nord centrale nel 2003, ma lì non ne sono mai stati scoperti altri. Un decennio dopo, una popolazione è stata trovata in una piccola area di foresta a Bream Head nel Northland.
La Harris ha detto che l’esemplare di Taranaki ha scelto il felino giusto in cui imbattersi. “Rusty non è un gran cacciatore. Raccoglie con delicterzza, ma in realtà non hamangiato mai nulla, si può dire che sia un gatto curioso magentile ma attento a scegliere cose interessanti da portare a casa. 


Categorie: Curiosità, Gatti, Mondo animale

Biodiversità e specie invasive: UE deferisce Italia alla Corte di Giustizia

01/02/2023

La Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia come anche Bulgaria, Irlanda, Grecia, Italia, Lettonia e Portogallo alla Corte di giustizia dell’Unione europea per la mancata attuazione di varie disposizioni del regolamento n. 1143/2014.
Ovvero di quel regolamento che mira a prevenire e gestire l’introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive, una delle cinque principali cause di perdita di biodiversità in Europa e nel mondo. Se si volesse monetizzare il fenomeno, nella sola Europa, le specie invasive potrebbero causare danno alle specie autoctone per 12 miliardi euro ogni anno. Affrontare questo problema è importante per conseguire l’obiettivo dell’UE di arrestare la perdita di biodiversità, come indicato sia nel Green Deal europeo sia nella strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030.24zampe | Specie invasive in crescita, “prima causa di estinzione di  animali” Tuttavia i sei Stati membri in questione (e per Grecia e Bulgaria le infrazioni sarebbero più che per gli atri Stati) non hanno elaborato, attuato e comunicato alla Commissione un piano d’azione (o una serie di piani d’azione) per contrastare i principali vettori di introduzione e di diffusione di tali specie esotiche invasive.
Di fatto il regolamento sulle specie invasive e il relativo adeguamento richiesto ai membri comunitari, non è un fulmine a ciel sereno.
E’ infatti in vigore dal 1º gennaio 2015 e negli anni la Commissione ha variamento invitato i Paesi a mettersi in regola. Nel giugno 2021, infatti, la Commissione ha inviato lettere di costituzione in mora a 18 Stati membri (Belgio, Bulgaria, Cechia, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia), e, nel febbraio 2022, pareri motivati a 15 di essi (Belgio, Bulgaria, Cechia, Cipro, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia). Da allora 11 Stati membri hanno adempiuto ai loro obblighi e uno di essi adotterà tempestivamente le misure mancanti. Purtroppo qualcuno è ancora rimasto indietro…

Fonte: vet33.it 


Categorie: Cura e gestione, Mondo animale

Due signore con il cagnolino in braccio allontanate da un bar di Sacile (PD). La legge consente l’accesso ai cani nei bar e ristoranti

01/02/2023

A Sacile (PD), due donne, entrate a far colazione con i loro cagnolini, un chihuahua ed un barboncino in braccio, sono state allontanate dal bar  che non permette l’ingresso con i cani all’interno ma obbliga i clienti accompagnati dal cane a consumare all’esterno o ancora peggio a lasciare gli animali incustoditi fuori agganciati con i guinzagli agli appositi ganci predisposti all’esterno del locale.Occhio a lasciare il cane legato fuori o all'interno di un negozio - Diritto.net
Una delle due signore ha dichiarato al gazzettino.it: «Sono una cliente abituale e di solito faccio colazione nei tavolini esterni proprio perché sulla porta c’è il classico cane dentro il cerchio rosso sbarrato; poi fuori c’è la ringhiera a cui fissare il guinzaglio. Stavolta però ho visto la signora davanti a me che aveva chiesto di entrare con il suo chihuahua in braccio. Così ho pensato che finalmente fossero cambiate le disposizioni, che il bar avesse deciso di aprire ai cani e mi sono fatta avanti anch’io». La cosa invece ha sollevato le ire della titolare che ha ricacciato fuori la signora, a suo dire in modo anche verbalmente deciso. All’osservazione che al banco c’era un’altra cliente con il cane che stava già bevendo il suo cappuccino è scattata l’espulsione anche per lei, tra l’altro arrabbiatissima. «Lei perché aveva chiesto e ottenuto di poter entrare con il cane ed io perché ci ha fatto passare entrambe per maleducate, quando non era così».
Ma cosa dice la legge? Può il titolare di un locale impedire l’ingresso ai 4zampe?
A livello nazionale, il Regolamento di Polizia veterinaria prevede che i cani possono essere portati nelle vie o negli altri luoghi aperti al pubblico solo se sono tenuti al guinzaglio o se hanno la museruola.
Sempre secondo il Regolamento di Polizia veterinaria, devono avere contemporaneamente sia il guinzaglio sia la museruola quando sono condotti sui mezzi di trasporto pubblici oppure nei locali pubblici.
Più di recente, il Ministero della Salute ha validato il Manuale della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), nel quale si legge che è consentito l’accesso ai cani nelle zone aperte al pubblico di bar e ristoranti, a condizione che siano muniti di guinzaglio e museruola.
Sono considerati “pubblici” i luoghi, di proprietà del demanio dello Stato, che sono accessibili al pubblico (ad esempio gli uffici e, in generale, le strutture pubbliche).
Sono “aperti al pubblico” i luoghi che, pur essendo di proprietà privata, sono accessibili al pubblico secondo le regole di accesso e le limitazioni stabilite dal proprietario o gestore.
Resta il divieto di introdurre cani o altri animali domestici nei locali dove si preparano, manipolano, trattano e conservano gli alimenti (ad esempio nelle cucine), come stabilito anche dal Regolamento n. 852/2004/CE, che vuole impedire le contaminazioni degli alimenti stessi.
A questo proposito, sempre il Ministero ha specificato, con due note successive (n. 11359/2017 e n. 23712/2017), che all’interno o all’esterno degli esercizi di vendita al dettaglio di alimenti, possono essere predisposti appositi locali oPadova - Viene cacciata dalla pasticceria per i suoi cani: è polemica - Razze di cani spazi in cui accogliere gli animali.
Inoltre, nel caso in cui esistano regolamenti locali che autorizzano l’ingresso degli animali negli spazi di vendita, l’esercente deve garantire che gli animali non possano entrare in contatto diretto o indiretto con gli alimenti, sia sfusi che confezionati, dei quali devono sempre essere garantire igiene e sicurezza.
Insomma, i cani possono entrare nei ristoranti? L’ultima parola spetta al gestore
Dunque, non esiste un divieto assoluto di ingresso ai cani nei bar o ristoranti, ma devono essere rispettate speciali cautele in quelli in cui sono presenti sostanze alimentari.
Bisogna tenere presente, tuttavia, che il gestore di una struttura aperta al pubblico, come il ristorante o un altro esercizio commerciale, può sempre decidere di non consentire l’accesso degli animali, in forza del suo diritto di stabilire le regole di accesso a una proprietà privata, seppure aperta al pubblico.

In questo caso si crea anche l’obbligo di esporre all’ingresso, in posizione ben visibile, un cartello con specifico avviso che gli animali non sono ammessi.


Categorie: Cani, Cura e gestione

Donna muore in una bufera di neve nel Riminese, Enpa di Rimini e Forze dell’ordine lavorano per quattro giorni per mettere in sicurezza gli animali della donna

31/01/2023

Il suo amore per gli animali l’aveva portata sui monti della Val Marecchia, a Montecopiolo, in provincia di Rimini, dove aveva acquistato una casa grande per accogliere e curare 45 cani e 60 gatti, tutti provenienti da situazioni diDispersa a Montecopiolo (Rimini): è morta Maria Cristina Ventura sotto la  bufera di neve estremo bisogno. Aveva anche due cavalli, un pony e un asino sottratti agli stenti. Il corpo di Maria Cristina è stato ritrovato senza vita venerdì 27 gennaio. La donna è stata travolta da una bufera.  In accordo con la famiglia e il servizio veterinario, gli animali di Cristina sono stati legalmente presi in carico dall’Enpa di Rimini.
“Abbiamo provveduto a trovare loro una sistemazione temporanea, grazie anche alla collaborazione di Apas San Marino e del canile di Forlì – spiega Cecilia Bravo, presidente dell’Enpa di Rimini – La nostra cara amica è rimasta fino all’ultimo al fianco delle sue amate creature: non le avrebbe abbandonate per nulla al mondo”.
“Sono quattro giorni – racconta Cecilia Bravo sulla pagina Facebook di Enpa Rete Solidale – che lavoriamo indefessamente insieme ai Carabinieri, alla Polizia stradale, ai Vigili del Fuoco, ai veterinari e a tanti volontari che si sono messi a disposizione. Il problema più grave è che attorno alla casa ci sono due metri di neve, ci si arriva solo con i cingolati. Eppure, in pochi giorni abbiamo messo in moto una macchina di aiuti eccezionale per trarre in salvo tutti gli animali, alcuni in ipotermia dato che sono rimasti soli senza la loro umana per due giorni, a temperature che sono arrivate anche agli 11 gradi sotto zero, prima che venisse lanciato l’allarme della sua scomparsa”.
Stanno terminando le operazioni di cattura dei gatti che non si sono lasciati avvicinare dai volontari grazie a gabbie trappola posizionate dentro casa. Fondamentale l’aiuto del veterinario Luca Agostini che ha l’ambulatorio a Carpegna, non distante dalla Casa di Maria Cristina, e che si è messo a totale disposizione per le cure più urgenti degli animali in ipotermia. Attualmente sta curando 13 gatti tra i bisognosi,Potrebbe essere un'immagine raffigurante attività all'aperto ospitati in una casa della Curia messa a disposizione dal prete di Montecopiolo. Gli altri felini, in condizioni migliori, sono stati trasportati dai volontari con l’aiuto del Comandante della Polizia Stradale di Rimini in una fattoria di San Leo e a casa di un volontario di Secchiano.
“I cani- continua la Presidente dell’Enpa di Rimini – sono al sicuro anche loro. Ringraziamo infinitamente Emanuela Astolfi dell’Associazione Protezione Animali di San Marino che ha messo a disposizione i suoi box e il canile di Forlì. Gli equini sono rimasti nelle stalle della casa, accuditi ogni giorno da un vicino. L’Asp del territorio si è resa disponibile a effettuare in procedura di urgenza gli esami e le autorizzazioni necessarie per trasferirli al più presto al centro ippico Vallecchio dove Maria Cristina già aveva in pensione altri quattro cavalli”.

 


Categorie: Altri Pet, Cani, Curiosità, Gatti

Nutria a passeggio nelle strade dello shopping a Roma. Tevere e rifiuti la causa

31/01/2023

Roma e la sua fauna non smette di stupire. Dopo Dopo i cinghiali al centro della città, in Prati, si sono viste le nutrie. Forse è sempre lo stesso esemplare che viene ripreso mente passeggie nelle vie dello shopping rispettando gli attraversamenti segnatali. I molti turisti e residenti sono rimasti strupiti da quel grosso “topone” che se ne andava in giro senza curarsi dei passanti.animali fantastici e dove trovarli: a roma! un roditore gigante a piazza cavour. video! - Cronache
Non è la prima volta che le nutrie si fanno notare in città, disinvoltamente sorpresa ai tornelli della fermata Borghesiana della metro C. Borghesiana è una stazione che non dista molto da un corso d’acquacome il quartiere Prati lambito dal fiume Tevere. “In questo momento particolare della stagione tutti i fiumi, anche il Tevere, per le recenti precipitazioni sono in piena. Questi mammiferi vivono in prossimità degli argini, l’abbondanza di acqua spesso inonda le tane di conseguenza sono costretti a ricercare il cibo di cui si nutrono in zone più alte – ha spiegato l’etologo Andrea Lunerti – ovviamente se nei rifiuti umani sono presenti questi alimenti, memorizzano i luoghi dei ritrovamenti e tornano nelle zone dove sono più abbondanti”.
La presenza di animali selvatici in città come le nutrie  può essere dovuto alle variate condizioni climatiche con forti rovesci  che allagano le tane, ma la prima causa per tutti i selvatici come cinghiali, gabbiani e vari roditori si deve alla facilità con cui per questi animali possono trovare cibo nelle zone antropizzate. La crescente presenza delle nutrie nei siti urbani, accanto a laghi e fiumi – ha spiegato l’etologo Lunerti – è correlata alla presenza nele campagne di uno dei suoi più temuti antagonisti naturali: il lupo. Il lupo, salvo rarissimi casi non si avvicina agli abitati umani che diventano così un posto sicuro per le nutrie in cerca di un rifugio”.
Visto che la presenza di questi roditori in città, viene sempre più frequentemente segnalata dai romani, vale la pena dispensare qualche consiglio utile. “Consiglio di tenere sempre i cani a guinzaglio nelle aree di maggior frequenza. Non le infastidiamo facciamo attenzione soprattutto che non lo facciano i bambini” ha dichiarato Lunerti. Inoltre vale la pena di “prestare attenzione dove ci sono accumuli di rifiuti organici: le nutrie sono territoriali e tendono a proteggere le proprie risorse alimentari”. Consiglio sempre valido, per le nutrie, i cinghiali e qualsiasi altro animale selvatico, è quello di non dargli nulla da mangiare. “Va assolutamente evitato – ha sottolineato l’esperto a romatoday.it  –  è vietato dalla legge e acquisiscono confidenza con l’uomo, inizialmente risultano docili ma poi, in quanto competitivi manifestano comportamenti aggressivi nei confronti della mano che porge il cibo. Qualora dovessero avvicinarsi troppo alle aree domestiche – ha suggerito Lunerti – avvisiamo il numero unico di emergenza e soprattutto evitiamo di dissuaderle e di catturarle”


Categorie: Cura e gestione, Mondo animale

Condotta a guinzaglio: il primo passo per un rapporto sereno tra il cane e il suo umano

31/01/2023

Quando arriva un nuovo cane in famiglia uno dei problemi più destabilizzanti del rapporto umano e cane è quello di abituare il cane al guinzaglio senza che diventi un’esperienza stressante specialmente se si tratta di un animale di grossa taglia.
Nell’educazione del cane la condotta al guinzaglio è una delle cose più importanti.  E’ infatti snervante per l’umano essere trascinato durante le passeggiate, da cani sempre più stressati e ansimanti.Migliori collari a strozzo da addestramento per cani: Modelli più sicuri a  confronto, prezzi e recensioni
Se le uscite si identificano con momenti sgradevoli in genere i cani più problematici vengono portato fuori sempre di meno e le poche volte che escono sono talmente eccitati da causare solo un peggioramento del problema.
Molte persone, specialmente se il cane è di taglia medio/grande, optano per l’utilizzo di collari a strozzo, ma questi se non sono usati correttamente ed integrati ad un programma di educazione alla condotta al guinzaglio, non solo non portano alla risoluzione del problema ma provocano grossi disagi al cane.
Optiamo per metodi basati sulla tecnica del rinforzo positivo (ovvero premiare il cane per un comportamento corretto) saranno sicuramente più piacevoli per entrambi e porteranno migliori risultati.
I cani tirano al guinzaglio per un semplice motivo: arrivare ovunque stiate andando il più in fretta possibile ed esplorare ed annusare tutto ciò che possono. Il fatto che voi vi muoviate è il premio migliore che potrebbero ricevere, ossia involontariamente state rinforzando questo comportamento.
Tirando il cane per tenerlo vicino a voi otterrete solo l’effetto contrario: il cane d’istinto tirerà ancora più forte per allontanarsi (provate anche voi: se qualcuno vi tira un braccio, il vostro istinto sarà quello di tirare dalla parte opposta per liberarvi dalla presa).
La cosa più semplice e migliore da fare è fermarsi immediatamente appena il cane comincia a tirare, cercare di attirare la sua attenzione verso di voi e richiamarlo al vostro fianco. Nel momento in cui il guinzaglio è rilassato riprendete a camminare. Premiate il cane con un bocconcino o una coccola ogni volta che è al vostro fianco.
Il cane presto imparerà che un guinzaglio teso significa che non si va da nessuna parte, che la passeggiata continua solo se il guinzaglio è rilassato e che stando al fianco del padrone si viene premiati.
Come alternativa, appena il cane tira cambiate direzione o se conosce il comando fatelo sedere per 20-30 secondi prima di riprendere a camminare.Addestrare il cane al guinzaglio. I consiglio del Dog's Club Umbria
Provate tutti e tre i metodi, e troverete quello a cui il vostro cane risponde meglio: forse una combinazione dei tre potrebbe essere la soluzione.
Praticate il più spesso possibile incominciando in casa vostra (qui il cane sarà meno eccitato e le probabilità che si comporti correttamente e possa essere quindi premiato sono maggiori); quando vedete dei miglioramenti passate al giardino e poi brevi giri intorno all’isolato in zone tranquille, aumentando gradualmente tempo, distanza e distrazioni.
Dovrete essere pazienti e costanti, per più tempo hanno praticato questo comportamento più sarà difficile correggerli, questo vale per qualsiasi problema comportamentale.
Fonte: Enpa


Categorie: Cani, Educazione

Rara coppia di gatti Pallas selvatici hanno scelto di vivere sull'Everest, potrebbero non essere i soli

31/01/2023

Un team di scienziati impegnati sull’Everest ha recentemente scoperto qualcosa di incredibile a conferma della strardinarietà dei gatti: ci sono dei gatti di Pallas che vivono in cima al Monte Everest, la montagna più alta del mondo a temperaure proebitive per gli altri
I gatti di Pallas, noti anche come manuls, sono riusciti in qualche modo a non essere individuati fino al 2019. Ce ne sono almeno due che vivono da qualche parte lungo il fianco meridionale del Monte Everest. La scoperta è estremamente preziosa per i ricercatori e gli ambientalisti di tutto il mondo e stupefacente per tutti gli amanti dei gatti. Festeggiano la nascita di una cucciolata di rarissimi “gatti Pallas”
I gatti di Pallas hanno all’incirca le stesse dimensioni dei normali gatti domestici con alcune importanti differenze. Le loro gambe sono molto corte e la loro pelliccia è folta e soffice, facendoli sembrare piccoli animali di peluche paffuti. In realtà sono più piccoli e leggeri di quanto sembri, poiché sono per lo più tutti di pelliccia, che li isola dal freddo. Arrampicarsi su fessure rocciose e pareti rocciose è facile per loro, quindi ha senso che scelgano un posto come l’Everest per vivere. Questi animali selvatici sono aggressivi e sicuramente non possono essere tenuti come animali domestici, ma le loro foto da sole sono sufficienti per diffondere enormi quantità di gioia.
Le loro facce larghe e le loro grandi orecchie nascondono la loro indole selvatica facendoli sembrare personaggi dei cartoni animati, che saltellano intorno all’Everest, incuranti del mondo che si affanna molto più in basso.
“È incredibile scoprire la prova della presenza di questa specie rara e straordinaria in cima al mondo”, ha affermato la dottoressa Tracie Seimon del Programma di salute zoologica della Wildlife Conservation Society in un articolo per la Wildlife Conservation Society. La ricerca futura aiuterà a determinare esattamente quanti gatti di Pallas vivono sul Monte Everest e aiuterà a proteggerli in modo che possano continuare a vivere la loro vita migliore.


Categorie: Gatti, News dal Mondo

Cresce la famigli a 4zampe di Silvio Berlusconi: a Villa San Martino sono arrivati Drago e Lupo

31/01/2023

Nuova cucciolata di barboncini bianchi a casa Berlusconi. Con un post sulla sua pagina Fb il Cavaliere ha annuncia l’arrivo di due nuovi cucciolini ad Arcore: Drago e Lupo. ”Peter, Chou Chou, Dudu già li conoscete, abbiamo appenaBerlusconi: «Dormo con 9 cani, farò un codice per tutelare gli animali» - Corriere.it accolto in famiglia Drago e Lupo, i più piccolini!”, scrive Silvio Berlusconi postando una foto che lo ritrae sorridente sul divano di Villa San Martino con 5 cani, tra cui i cuccioli ultimi arrivati. ”Quanta gioia regalano i nostri amici a quattro zampe! Buona domenica a tutti!” augura il leader di Forza Italia.
Una passione quella di Berlusconi per questi cagnolini che qualcuno aveva visto come una mossa elettorale per perscare voti in area animalista destinata a svanire. Invece Berlusconi non solo ha tenuto il capostipite ma ha aperto la sua casa a tanti barboncini e non solo. Il leader non solo si mostra con i suoi cani ma più volte ha sostenuto le campagne in difesa degli amici a quattro zampe. Adesso che sono arrivati Drago e Lupo Berlusconi ha voluto subito far conoscere sui social i nuovi arrivati con scatto che è immediatamente diventato virale.


Categorie: Cani, Curiosità

Lupi investiti nel Parco dei Sibillini (Marche), Enpa: pronti a costituirci parte civile in caso di violazioni penali

30/01/2023

L’Ente Nazionale Protezione Animali è pronto a costituirsi parte civile qualora dovessero emergere profili di rilevanza penale in merito al sinistro stradale verificatosi nel territorio del Parco dei Monti Sibillini la notte tra lunedì 23 e martedì 24 gennaio. L’incidente, ricorda Enpa, ha causato la morte di due lupi e il ferimento di un terzo, che tuttora versa in gravi condizioni. Il conducente non si è fermato per prestare soccorso, come prescrive l’articolo 189 del Codice della Strada, ma si è dato alla fuga e ha fatto perdere le sue tracce. «Quale il motivo di tanta fretta? Perché – si chiede Enpa – abbandonare un animale alla propria agonia, tanto più che esso appartiene a una specie particolarmente protetta?» San Donato Val di Comino, lupi in giardino: branchi vicini case
«Non è affatto da escludere la possibilità che l’investimento dei lupi sia stato il frutto di un comportamento doloso, – commenta l’Enpa – anche considerando il clima di allarme sociale e di odio alimentato contro questa specie, allo stato attuale non ci sentiamo di escludere alcuna ipotesi. Auspichiamo sia fatta chiarezza al più presto».
I buoni propositi, da soli, non bastano più. Per evitare il ripetersi di eventi come quelli di cui sono stati vittime i tre lupi dei Sibillini è fondamentale che siano utilizzati quei sistemi di dissuasione di cui da anni chiediamo l’applicazione, a partire dai dossi stradali, gli unici dispositivi realmente in grado di limitare la velocità degli autoveicoli e quindi di evitare incidenti più o meno intenzionali. Ci sono poi le centraline e i sensori di ultima generazione che monitorano eventuali attraversamenti della carreggiata da parte degli animali (e dei pedoni), i sistemi sonori e ottici che allontanano gli animali dalla sede stradale, avvisando contemporaneamente l’automobilista circa presenza di fauna in carreggiata. L’efficacia di questi dispositivi è già stata dimostrata dal progetto Life Strade che ha permesso di ridurre in misura significativa gli incidenti con il coinvolgimento della fauna.
«Il Governo sostenga, premi e incentivi gli enti parco e ogni altro soggetto intenzionato ad ottimizzare la convivenza con i selvatici, attraverso lo strumento della prevenzione, anche nei confronti del comparto zootecnico, aiutandoli a proteggere i loro animali adeguatamente, azzerando possibili eventi predatori diminuendo il conflitto sociale e promuovendo la convivenza – come dimostrano associazioni di allevatori virtuosi. Basta con la cattiva informazione e con le campagne di allarmismo e questa esasperata – e scientificamente infondata – ostilità nei confronti degli animali selvatici.


Categorie: Cura e gestione, Mondo animale

Juan Carrito ritratto in un disegno di Milo Manara: "Dispiaciuto per la sua tragica scomparsa"

30/01/2023

Juan Carrito l’orso troppo “confidente” nonostante le sue scorribande nelle cittadine del Parco Nazionale d’Abruzzo si è fatto largo nel cuore di tanti. Commercianti depredati della loro merce, abitanti e turisti a passeggiocon i cani non hanno mai avuto un atteggiamento ostile verso questo plantigrado birichino che non ha mai fatto male a nessuno. Juan Carrito era la star, la mascotte dei boschi un po’ la personificazione di una natura selvaggia ma pura.Juan Carrito, o famoso urso italiano que comia pizza, morreu num acidente de carro. E o famoso Milo Manara homenageou-o – Observador
E’ così che lo ha colto e ritratto Milo Manara, il più grande fumettista italiano. L’artista ha realizzato e pubblicato sui social un ritratto di Juan Carrito tra le sue montagne mentre con aria quasi meravigliata per la bellezza che lo circonda, si guarda intorno nel verde della natura concentrando il suo sguardo su una farfallina bianca che vola sui fiori. Un omaggio a questo essere puro a cui a voluto testimoniare pubblicamente il suo dolore per la morte travolto da un’auto sulla Statale 17 vicino a Castel di Sangro.
“Sono molto dispiaciuto di aver appreso della tragica scomparsa di Juan Carrito”, sono le parole con le quali Manara ha voluto accompagnare il post che in breve tempo è diventato virale su Fb (più di 500mila follower).
Un omaggio condiviso e apprezzato da tanti: “Grazie per questo magnifico “fumetto”. Ora il nostro orso, grazie a lei, verrà conosciuto in tutto il mondo, diverrà un stella planetaria”; “Grazie Maestro di questo suo caro pensiero, per l’Orso simbolo del nostro Abruzzo e della volontà della tutela dei suoi abitanti selvatici e soprattutto in via d’estinzione…anche se non sempre le cose van bene…”; “Da donna Marsicana Le dico che nessuna immagine, più di questa, poteva rendergli omaggio più bello. Grazie di cuore”; “Grazie Milo da Abruzzo fiabesco”. E poi: “Grazie per la tempestività con cui ha voluto ricordare Juan Carrito. Un’immagine bellissima, allegra e colorata come il temperamento di un orso che amava vivere fuori dagli schemi”.

 

 


Categorie: Animali e Cultura, Mondo animale

Riconfermato intergruppo parlamentare per la salvaguardia degli animali e dell'ambiente. Brambilla: non battaglia di partito ma di civiltà

30/01/2023

“Sono alla mia quarta legislatura e ritengo che i temi della tutela dell’ambiente, dei cambiamenti climatici e della tutela degli animali meritino la totale condivisione e attenzione della maggioranza di governo.
Non si tratta di battaglie di partito, ma di civiltà”.
Michela Vittoria Brambilla è giunta alla sua quarta legislatura – questa volta da indipendente, ma sempre tra le file del centrodestra – e la battaglia a difesa degli animali e dell’ambiente resta il fulcro della sua attività politica.
Intervistata da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, la deputata ha commentato la sua recente rielezione come presidente dell’intergruppo parlamentare che si occupa della salvaguardia degli animali e dell’ambiente, ricordando come questi temi siano trasversali per il mondo politico e slegati da logiche di partito: “Anche nella passata legislatura ero stata eletta, come accaduto la scorsa settimana, presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente – ha ricordato -.ANIMALI E AMBIENTE, ON. BRAMBILLA: “TEMI TRASVERSALI E NON DI PARTITO” | nelcuore.org
Questo perchè la battaglia per difendere questa nostra terra e chi la abita non può avere colore politico, rifiuto la contrapposizione tra il centrodestra non sensibile a questi temi e la sinistra che invece lo è, non è assolutamente così, nella politica c’è una sensibilità trasversale che attraversa tutti i partiti dell’emiciclo”.
“Io sono esponente del centrodestra e sono stata eletta da tutti i partiti – ha aggiunto Brambilla -.
Ricordo che nella passata legislatura abbiamo cambiato la Costituzione, sono lieta di aver inserito insieme all’intergruppo nell’articolo 9 una frase importante, quella per la quale la Repubblica tutela l’ambiente, l’ecosistema e la biodiversità anche nell’interesse delle generazioni future”.
La deputata è stata eletta a Gela e ha confermato che la decisione di correre in un collegio siciliano è stata presa proprio perchè si tratta di una regione in cui tanto occorre fare sulle tematiche che le stanno particolarmente a cuore: “Dopo tre legislature ho chiesto a tutti i leader del centrodestra se volessero appoggiare la mia candidatura indipendente per essere la voce di questi temi, tutti hanno condiviso questo percorso e ho avuto un collegio a Gela – ha spiegato -.
Mi hanno chiesto dove collocarlo e io ho richiesto la Sicilia perchè i temi di cui mi occupo trovano in questa meravigliosa regione un grande lavoro da fare.
Sto portando avanti la mia politica animal friendly, rappresento le istanze degli italiani che condividono la compagnia degli animali”.
Brambilla, che al suo lavoro alla Camera affianca anche quello di presidente e fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa), si è poi focalizzata su due notizie di attualità, a cominciare dalle minacce ricevute dal collega di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, da parte di alcuni animalisti per la legge sul controllo faunistico: “La violenza va sempre combattuta, amare gli animali e l’ambiente non ha nulla a che fare con la violenza e le minacce.
A chi ha scritto che gli ambientalisti estremi minacciano Foti – ha precisato Brambilla – Dico che questi sono delinquenti, perchè i delinquenti minacciano e compiono violenza con scuse, pretesti e motivazioni di qualsiasi genere.
La mia totale solidarietà a Foti, chi ha scritto quelle frasi non è un animalista o ambientalista, siamo per la pace e rifuggiamo la violenza”.
Infine, un cenno sulla recente morte di un orso in Abruzzo, investito da un’automobilista, una situazione che troverà spazio nella prossima legge di bilancio: “Siamo responsabili della morte dell’orso in Abruzzo, sono rimasti solo 50 marsicani, nella stessa zona alcuni anni fa fu ucciso un altro orso.
Un emendamento a mia firma portava a 12 milioni quelli stanziati per creare corridoi di attraversamento faunistico nell’interesse sia dell’orso che degli automobilisti – ha ricordato -.
La nostra finanziaria è stata fatta molto di corsa, gran parte delle risorse destinate al caro bollette ed energia, la coperta era corta e non si è riusciti a stanziare risorse su un tema che riprenderemo nella prossima manovra.
Un peccato quanto successo, mi addolora molto – ha concluso -.
Le istituzioni dovrebbero riflettere, prendiamoci cura degli animali selvatici”.
– foto Italpress – (ITALPRESS).


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