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Mammiferi selvatici, con una app possiamo diventare tutti ricercatori

21/04/2021

Anche in Italia gli appassionati di natura, escursionisti, ambientalisti e cacciatori, grazie a una nuova app gratuita – mammalia – possono partecipare alla ricerca scientifica sui mammiferi selvatici, inviando foto di avvistamenti e incrociando i propri dati raccolti con quelli di ricercatori e altri cittadini. Dopo Spagna, Germania, Polonia e Croazia, come e’ stato illustrato oggi in un incontro promosso dall’Universita’ di Torino, anche l’Italia e’ infatti entrata nel progetto MammalNet, promosso dall’Autorita’ Europea per la Sicurezza Alimentare (European Food Safety Authority, Efsa), e coordinato in Italia dalle Universita’ di Torino e Sassari. L”obiettivo e’ di monitorare e conservare i mammiferi selvatici europei tramite il coinvolgimento dei cittadini e l’uso dell’innovativa app. L’app include guide per identificare le diverse specie e puo’ memorizzare tutte le osservazioni in modo da fornire un registro dettagliato per aiutare a creare il prossimo Atlante Europeo dei Mammiferi. “Un modo – spiega Ezio Ferroglio, docente di Scienze Veterinarie all’Universita’ di Torino – per affrontare insieme ai cittadini alcune delle sfide ambientali attuali come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversita’, le zoonosi e le malattie emergenti legate alla fauna selvatica. I mammiferi selvatici influenzano anche la trasmissione di malattie che colpiscono bestiame ed esseri umani. Una buona comprensione della loro distribuzione puo’ aiutare a prendere decisioni basate su dati oggettivi, con l’obiettivo di ridurre il rischio di trasmissione”. (ANSA).


Categorie: Curiosità

Difficile impresa di una soldatessa USA in Medio Oriente: adotta gatto randagio ferito e vuole portarlo a casa con lei

21/04/2021

Una coraggiosa e generosa soldatessa dell’esercito americano di stanzia in Medio Oriente ha bisogno di aiuto per tornare a casa con Bubba un bellissimo gattone randagio che ha salvato mentre prestava servizio all’estero e da cui non si vuole separare.
Il sergente Rode, questo è il nome della giovane, si è guadagnata la fiducia di Bubba, un gatto randagio ferito e ora vuole tornare a casa negliStati Uniti con quello che ormai considera il suo inseparabile amico a 4 zampe. Ma il viaggio con il micio non è così semplice. Serve un aiuto per portare via Bubba da quella zona di guerra.
Secondo un comunicato di Paws of War , il sergente Rode ha incontrato Bubba per la prima volta quando era un randagio spaventato, ferito e solitario che aveva troppa paura per avvicinarsi a chiunque. La soldatessa ha capito subito le difficolta del gatto e così ha iniziato  a lasciare del cibo per il gatto – alla fine, il sergente. Rode è riuscito a guadagnarsi la fiducia di Bubba.
Una volta che Bubba si è avvicinato al sergente. Il tocco affettuoso di Rode lo ha convinto a lasciarsi curare le sue numerose ferite di randagio di strada. In breve la giovane ecoppia è diventata inseparabile mentre il sergente. Rode era oltreoceano.

“Bubba è un gatto così meraviglioso, e mi saluta ogni volta che mi vede e fa le fusa ad alta voce ogni volta che lo accarezzo”, il sergente. Rode ha condiviso una dichiarazione.

Sgt. Rode ha recentemente ricevuto l’ordine di tornare a casa, lasciando lei e il futuro di Bubba incerto. Si è impegnata a riportare Bubba negli Stati Uniti per essere il suo animale domestico per sempre dal momento che non può sopportare il pensiero di abbandonare il suo amico felino.
“Ho formato un così grande legame con lui, mi ci è voluto così tanto tempo per ottenere la sua fiducia, e non riesco a capire il pensiero di lasciarlo indietro una volta che sarò schierato negli Stati Uniti”, il sergente. Rode aggiunto. “È stato un compagno meraviglioso e mi offre così tanto conforto quando ne ho più bisogno. Non potevo e non posso lasciare questo gatto a soffrire e morire. Si fida di me e non lo deluderò”.
Per tornare a casa sua con Bubba, il sergente. Rode deve coprire le spese di viaggio del gatto. Far volare un animale da salvataggio a livello internazionale può essere un processo costoso e dispendioso in termini di tempo da gestire da solo. Fortunatamente, il sergente. Rode ha l’aiuto di Paws of War , un’organizzazione senza scopo di lucro che fornisce assistenza e un’ampia gamma di programmi per aiutare i membri militari attivi, in pensione e disabili e i loro animali domestici.
Il sergente Rode ha salvato Bubba, ma può risolvere tutto da sola. Così Paws of War la sta aiutando. Ha organizzato un piano per portare Bubba negli Stati Uniti e ha organizzato una raccolta fondi per aiutarla a coprire i costi del trasporto aereo del gatto. L’organizzazione spera che con i loro sforzi e la gentilezza di altri amanti degli animali, il sergente. Rode e Bubba saranno presto insieme negli States.
Fonte: people.com


Categorie: News dal Mondo

Sequestrati in un allevamento di Viterbo 23 cuccioli di cani lupo cecoslovacchi ibridi di lupo

20/04/2021

Presso un allevamento di Cani Lupo Cecoslovacchi a Viterbo, i Carabinieri Cites di Roma e del distaccamento di Civitavecchia, hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Viterbo  (CLC), che ha portato al sequestro di 23 esemplari, le cui caratteristiche genetiche e fenotipiche sono riconducibili a lupi selvatici (Canis lupus sp) ovvero ad incroci fra le due specie. Una persona e’ stata deferita all’Autorita’ giudiziaria. Il Lupo selvatico rientra tra le specie particolarmente protette dalla Convenzione di Washington – CITES e dalla legge n. 157/1992, che tutela la fauna selvatica omeoterma. Inoltre fa parte dell’elenco degli animali pericolosi, per la cui detenzione e’ necessaria apposita autorizzazione. Le fattispecie di reato ipotizzate sono la detenzione illegale di specie particolarmente protette dalla CITES e la loro tenuta in condizioni non compatibili con la loro natura. Alcuni esemplari posti sotto sequestro, tre femmine e nove cuccioli, sono stati immediatamente trasferiti presso il Parco Faunistico ‘Monte Amiata’. All’attivita’ ha partecipato l’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) che ha fornito un qualificato contributo per il riconoscimento della specie. In Italia attualmente esistono oltre 100 allevamenti di cani appartenenti alla razza Lupo cecoslovacco, un cane di taglia medio-grande appartenente al gruppo dei pastori e bovari. L’attivita’ dei Carabinieri forestali ha messo in evidenza l’illecita prassi compiuta da alcuni allevatori di incrociare cani di razza Lupo cecoslovacco con esemplari di Lupo selvatico, per migliorarne le caratteristiche genetiche e morfologiche. I cuccioli nati da tali incroci, che possono costare fino a 3.000 euro, sono destinati alla vendita a cittadini privati e potenzialmente possono costituire un pericolo per l’incolumita’ pubblica, considerato che sono esemplari con forti caratteristiche di selvaticita’. L’attivita’ in argomento prende spunto dall’operazione denominata ‘AVE Lupo’, nel corso della quale i militari del Reparto Operativo del Raggruppamento Carabinieri CITES avevano posto sotto sequestro oltre 200 ibridi tra Lupo selvatico e cane Lupo cecoslovacco.


Categorie: Varie

Una vittoria a metà: libertà per JJ4 orsa mamma di tre cuccioli, ergastolo confermato per M57

20/04/2021

Ergastolo confermato purtroppo per l’orso M57 che era in entrato in contatto con il giovane Carabiniere ad Andalo nell’agosto 2020 e libertà confermata per JJ4 orsa mamma di tre cuccioli che si imbatté in due cacciatori la scorsa estate (poiché non esiste alcuna urgenza che giustifichi la sua cattura). Questo quanto ha deciso oggi il Tar di Trento, recependo in parte quanto chiesto dalle associazioni animaliste.
“Una vittoria a metà quella riportata oggi al Tar di Trento con due sentenze sui nostri ricorsi contro le ordinanze della Provincia di Trento, nell’ambito della lunga battaglia legale che da tempo abbiamo intrapreso in favore degli orsi del Trentino e continueremo a portare avanti. Infatti, da subito presenteremo al Consiglio di Stato un ricorso per sospensiva della sentenza emanata oggi a carico del giovane orso M57”. Così l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) e l’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) commentano le sentenze appena pubblicate.


Categorie: Varie

I giorni dei gatti su internet potrebbero essere contati: quelli reali saranno sostituiti da quelli di fantasia

20/04/2021

Gatti ed internet è un binomio che ormai da anni genera meme e non solo. Gli animali domestici più fotografati del mondo sono infatti protagonisti indiscussi da anni di post sui social, di condivisioni nelle app di messaggistica, di caricature di tutti i tipi, sono insomma uno dei “mattoni” dell’internet. Eppure, anche loro, i gatti veri, potrebbero non durare per sempre.
Proprio pochi giorni fa abbiamo visto l’incredibile IA di Epic che crea credibilissimi volti umani, ma già da diverso tempo ci sono online anche generatori di gatti, che appena un anno fa realizzavano obbrobri di questo tipo, e che adesso invece sono così credibili da poter essere facilmente scambiati per gatti veri.
Osservando bene i gatti creati da thiscatdoesnotexist qualche pattern lo si può notare: gli occhi non sono dettagliati come quelli di un vero gatto, c’è sempre uno sfondo sfocato ed il pelo al confine non è perfetto, però tanti altri particolari sono credibili, dai baffi ai peli delle orecchie, dalle espressioni variegate ai tanti “tratti somatici imperfetti” e realistici. Ogni tanto capita qualche gatto meno credibile degli altri, soprattutto quelli con la bocca aperta, ma il risultato rimane notevole ed i progressi fatti determinanti.
Insomma, più prima che poi potremmo “spolliciare” come matti foto di gattini che in realtà non esistono, ignari che siano tali. E se il tema dei deep fake sui gatti non sarà magari “caldo” come quello sugli uomini, è comunque un segno dei tempi che ci attendono: quelli in cui distinguere realtà e fantasia sarà sempre più difficile. (smartworld.it)


Categorie: Animali e Cultura

Balena grigia avvistata nella Penisola Sorrentina, potrebbe essere la stessa vista a Ponza (video=

20/04/2021

Inaspettato ed emozionante incontro per alcuni pescatori nel mare della Penisola sorrentina: un raro esemplare di balena grigia si è affiancato alla loro imbarcazione. Nei giorni scorsi sempre un esemplare dello stesso mammifero si era lasciato osservare nelle acque di Ponza segnando un evento eccezionale (video). Questa Eschrichtius robustus, nome scientifico della balena grigia, è una specie estinta da oltre 300 anni nell’oceano atlantico e che si trova soltanto nell’oceano pacifico, soprattutto nella zona orientale.
Il grosso mammifero è stato seguito per molto tempo dai pescatori sorrentini. Lo comunica l’Area Marina Protetta di Punta Campanella che segue la vicenda sin dal primo momento.
Secondo gli esperti, a favorire queste insolite migrazioni sarebbero i cambiamenti climatici e lo scioglimento dei ghiacciai al polo nord. Una balena grigia fu avvistata per la prima volta nel Mediterraneo nel 2010, al largo di Israele. Poi soltanto altri due avvistamenti, uno in Spagna e uno più recente in Marocco. Secondo gli esperti sembrerebbe la stessa vista due giorni fa a Ponza un po’ denutrita e sotto costa, ma questo è un atteggiamento tipico per la specie che si trova spesso in zone costiere. La Direzione dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella raccomanda di rispettare la presenza della balena in caso di avvistamenti. Non avvicinarsi troppo, non interferire con l’animale e chiamare subito le autorità a cominciare dalla Capitaneria di Porto.


Categorie: Varie

Lega un peso di un kg al collo del suo cucciolo, denunciato un 68enne di Budoni (SS)

20/04/2021

I Carabinieri di Budoni (Ss) hanno denunciato M.D., 68enne residente in paese, perché sorpreso a detenere, in un terreno di sua proprietà, un cucciolo legato con un peso da 1 kg al collo.
L’animale, che versa in buone condizioni di salute come attestato dal veterinario di turno presso l’anagrafe canina dell’Asl di Olbia, è stato affidato al settore di vigilanza del Comune di Budoni, che si avvale di un’associazione di volontariato di Siniscola al quale il cucciolo è stato di fatto consegnato per la custodia e le cure.Il padre umano questa cagna legato pesi al collo per non saltare la recinzione
E’ di tre anni fa la vicenda di un cane ritrovato in un giardino con dei grossi pesi attaccati al collare. Alla richiesta sul perché avesse attaccato i pesi al cane in quel modo, il proprietario dell’animale ha spiegato che il suo cane aveva il vizio di saltare la staccionata e scappare, quindi gli aveva messo i pesi per impedirgli la fuga.
Un caso di cattiveria o stupidità. Anche in quel caso il proprietario è stato denunciato e il cane portato al sicuro.


Categorie: Varie

"Animali in città", l'indagine di Legambiente sulla convivenza in città con animali domestici e selvatici e non in tempo di pandemia(video)

19/04/2021

Animali in Città è l’indagine di Legambiente che valuta le performance che Amministrazioni comunali e Aziende sanitarie dichiarano di offrire ai cittadini che hanno animali d’affezione e, in generale, per la migliore convivenza in città con animali padronali e selvatici.
Giunta alla IX edizione  dall’indagine, come pubblicato dall’Ansa, emerge che la spesa pubblica è in aumento come i milioni di “clandestini” e le grandi disparità tra territori.
L’indagine, che si basa su dati 2019 e che ha coinvolto 1.069 amministrazioni comunali e 46 aziende sanitarie, evidenzia come il 69,5% dei Comuni dichiari di avere uno sportello (un ufficio o un servizio) dedicato ai diritti degli animali in città, ma solo uno su sette (15,7%) raggiunge una performance sufficiente, con Prato, Modena e Bergamo a superare il punteggio necessario per raggiungere l’ottimo.

Dai dati forniti dalle aziende sanitarie, si stimano 226 canili rifugio in attività per 36.766 posti disponibili, ma al 31 dicembre 2019 erano ospitati in queste strutture 92.371 cani, ovvero 2,5 volte i posti disponibili.

Ma quanti sono i cani in Italia? Secondo le amministrazioni comunali che hanno risposto, la media è di un cane ogni 7,5 cittadini residenti, ma solo il 36,1% dei Comuni rispondenti conosce il numero dei cani iscritti all’anagrafe nel proprio territorio, per un totale di 1.060.205 cani su 7.913.890 residenti. Quindi, sulla base delle anagrafi territoriali più complete, la stima del numero di cani presenti in Italia va dai 19.800.000 ai 29.800.000.
Numeri analoghi per i gatti. Sono 490 i Comuni che dichiarano di aver dato lettori di microchip in uso al personale, per un totale di 784 lettori: in media 1,6 per amministrazione.
Solo il 35% dei Comuni italiani dichiara di avere un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città: l’accesso ai locali pubblici e negli uffici in compagnia dei propri amici a quattro zampe è regolamentato solo in un Comune su 10 (11%), mentre i Comuni costieri che hanno permesso l’accesso alle spiagge sono solo il 14,9%. E’ il quadro che emerge dalla IX edizione del rapporto “Animali in città di Legambiente. L’indagine ha coinvolto 1.069 amministrazioni comunali e 46 aziende sanitarie, ed evidenzia come solo il 29,7% dei Comuni dichiari di monitorare le colonie feline presenti nel proprio territorio. Da questi monitoraggi risulterebbero 16.650 colonie, con oltre 143.530 gatti e 8.881 cittadini impegnati. I Comuni che hanno dichiarato di avere cani liberi controllati sono nel 67,4% dei casi al Sud e Isole, nel 4,2% al Centro e nel 28,4% dei casi al Nord Italia. Complessivamente sono stati dichiarati 1.632 cani liberi controllati, con 281 cittadini specificamente impegnati.
Il testo segue su ansa.it

Animali in città


Categorie: Varie

Felinofobia, la paura dei gatti: come si manifesta e come superarla in poche mosse

19/04/2021

I gatti sono animali affascinanti, che si fanno amare senza riserve e per questo hanno conquistato i cuori e le case di tante famiglie diventando uno dei più desiderati animali da compagnia. Ma non per tutte le persone è così. Per qualcuno basta la presenza di un paciosissimo micio perchè sia assalito da forte ansia o attacchi di panico.
Si tratta della felinofobia o ailurofobia, la paura irrazionale e persistente dei gatti.
Un felinofobo tende ad evitare zone o case dove sono certi di trovare un gatto, elaborano metodi per stare a distanza ma ciò scatena una serie di sintomi fisici come: tachicardia, sudorazione, nausea, vertigini, tremori.
Questo tipo di fobia potrebbe compromettere il regolare svolgimento delle proprie attività, può portare a non frequentare più amici o parenti che hanno un gatto in casa, in casi estremi si arriva all’isolamento sociale che si presenta in seguito al pensiero di poter incontrare un gatto anche per strada.
Le fobie specifiche, come la felinofobia, possono sfociare da un evento traumatico ma anche attraverso altre cause e concause meno evidenti in chi ne soffre.
Fin da piccoli l’immagine del gatto si presenta come un animale dolce e soffice e ci viene voglia di prenderlo in braccio e stringerlo, molto spesso, i gatti reagiscono malamente e questo li porta a tirare fuori le unghie. Tale comportamento, essendo inaspettato, potrebbe far scattare nel bambino un meccanismo di difesa ed evitare, per paura, qualsiasi contatto con i felini.
Altre volte, la felinofobia, può essere trasmessa dai genitori che nel momento in cui osservano il figlio giocare con un gatto, per paura che possa fargli del male, lo cacciano come se fosse una minaccia. Durante l’infanzia, i bambini osservano il comportamento dei genitori e apprendono, in tal caso questo tipo di reazione potrebbe essere l’inizio di una reale fobia che accrescerà negli anni. Ma come accennavamo sopra, le paure possono sprigionarsi in tutte le fasi della nostra vita. Credere che possano derivare sempre dall’infanzia è un errore.
La sfiducia appresa nei confronti dei gatti può tramutarsi in terrore e la tendenza ad evitare di incontrare un gatto in ogni modo possibile.
Chi soffre di questa fobia, non solo evita di entrare nelle case di chi possiede un gatto, ma evita di guardare che gli oggetti che possono evocarlo come: una fotografia, un film o un semplice peluche.
È importante intraprendere un percorso terapeutico, soprattutto se tale fobia diviene invalidante.
E’ necessario intervenire prontamente, al fine di offrire un’immediata risposta al problema del paziente che è fonte di malessere; questo, avviene a partire dalla rilevazione delle cosiddette tentate soluzioni fallimentari (ciò che la persona fa nel tentativo di uscire dalla difficoltà) che però, poiché inefficace, se reiterate nel tempo, invece di risolvere il problema lo strutturano.
Una volta indagato il funzionamento del problema si applica il protocollo di intervento. Basteranno un contenuto numero di incontri per raggiungere visibili cambiamenti.
Fonte: psychologicalcenter.it


Categorie: Curiosità

La nuova vita di Lam, orso della luna sfruttato in una delle fattorie della bile del Vietnam (video)

19/04/2021

Al Centro Recupero Orsi di Animals Asia in Vietnam, una chiamata urgente da parte del Dipartimento della guardia forestale avvertiva che stavano per prelevare un orso in difficoltà da una fattoria della bile ubicata nel piccolo villaggio di Phung Thuong – una zona calda per le fattorie della bile in Vietnam. E aveva bisogno di un rifugio sicuro…
Con sole 12 ore di preavviso, grazie ai mezzi garantiti dal supporto di tanti donatori per il Team Bear è stato possibile essere pronti e riuscire a lasciare tutto per accogliere questo orso.
All’orso è stato dato il nome di Lam, che significa “foresta” in lingua vietnamita. E rappresenta tutto quello che ci si può augurare per lui…Spazi ricoperti di lussureggiante vegetazione, con strutture per arrampicarsi e piscine in cui immergersi, la libertà di gironzolare e foraggiare, o di appisolarsi sotto al calore del sole…Un contrasto così netto con quei miserabili anni di prigionia trascorsi rinchiuso in una gabbia minuta e desolata, dove qualsiasi comportamento naturale era scoraggiato, e la libertà di scegliere gli era stata rubata.
Lam ha iniziato il periodo di 30 giorni di quarantena e sta pian piano, ma certamente, imparando che i suoi giorni più bui sono ormai alle sue spalle. Presto conoscerà tutte le gioie che la vita alla riserva ha da offrire, dall’assaggiare le più saporite golosità, ai primi giochi e rotoloni con quelli che diventeranno i suoi primissimi amici.

Guarda il meraviglioso Lam mentre arriva nella nostra riserva…

news story with videoLam era quello che gli operatori di Animals Asia chiamano un “Orso Invisibile”, che soffre nell’ombra, lontano dagli occhi. In questo istante ci sono centinaia di Orsi Invisibili là fuori, proprio come Lam.
Se si desidera aiutare Animals Asia ad essere pronti a salvare altri Orsi Invisibili come  Lam,  una donazione mensile.


Categorie: News dal Mondo

Vibo Valentia, pesci rossi uccisi in una fontana del centro. L'Enpa denuncia

19/04/2021

Un gruppo di ragazzi si è accanito contro i pesci rossi della fontana in piazza Municipio a Vibio Valentia con l’evidente intento di toglierli dall’acqua e lasciarli morire. L’Enpa di Vibio Valentia ha annunciato che sporgerà denuncia contro ignoti
“Ciò che rappresenta il nostro futuro, si dimostra, in questo caso – è scritto in una nota dell’Enpa di Vibo Valentia-, una generazione che poco di positivo potrà apportare a questa terra, già martoriata da mille problematiche come la sanità, le scuole, le infrastrutture e i trasporti. Come meravigliarsi poi, quando ci additano come il terzo mondo d’Italia, come trogloditi e gente senza sensibilità verso gli animali. Ci piacerebbe sapere cosa scatta nella testa di questi esseri (non umani) che si divertono a far del male e ad uccidere delle creature innocenti, e chiedendocelo siamo anche molto preoccupate considerando il fatto che diversi studi scientifici sulla psiche umana hanno rilevato che i giovani che commettono queste atrocità possono, da adulti, commettere anche reati contro le persone e questo tipo di violenza specifica nei confronti degli animali può essere riconosciuto come sintomo di patologie psichiche abbastanza gravi”.
Una luce di speranza era stato accesa dai ragazzi della Pro loco nel 2017 che  “con la speranza (disillusa) di un non ritorno dei barbari”, avevano ridonato alla città di Vibo Valentia altri pesci rossi dopo un analogo atto di inciviltà. Un’iniziativa spontanea che voleva essere un modo per riportare in città quel senso civico che sembrava e sembra essersi perduto.


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Roma, cane poliziotto trova un chilo di coca in sgabuzzino. Dql gioco nascono questi agenti a 4zampe antidroga

19/04/2021

Nascondeva la droga nello sgabuzzino del suo locale in zona Talenti a Roma. La polizia ha fermato il titolare dell’attività, un uomo di 32 anni, che si è mostrato piuttosto evasivo alle domande degli investigatori. Gli agenti hanno così deciso di fare un controllo più accurato, avvalendosi di una unità cinofila.Hanno così scoperto, in uno sgabuzzino dietro una porta finestra di una delle stanze dell’esercizio commerciale, un contenitore rosso e due buste in plastica contenenti oltre un chilo di cocaina e tre bilancini di precisione. Il titolare, con precedenti di polizia, al termine dell’operazione è stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti.
E’ bene ricordare che i cani destinati all’antidroga non subiscono un addestramento coercitivo o contrario al loro benessere. I soggetti vengono addestrati attraverso il gioco, infatti gli addestratori sfruttano gli istinti del cane per ottenere risultati sorprendenti. Il cane di servizio all’antidroga dev’essere, per natura, giocherellone, e avere un atteggiamento possessivo per conquistare la pallina con la quale gioca.
L’imprinting alle droghe funziona in maniera molto simile a quello dell’addestramento dei cani antiesplosivo. Le sostanze stupefacenti vengono inserite, in quantità minime, in un sacchetto di tela ben stretta che viene introdotto in una pallina o un gioco per il cane.
In questo modo, nessun cane sniffa o mangia la sostanza: la salute dell’animale, infatti, è sempre considerata priorità assoluta. Il cane rimane in servizio per circa 8-10 anni: una commissione stabilisce a quel punto se l’animale è pronto per la pensione.
Nel corso dell’addestramento, i cani vengono addestrati a riconoscere cinque sostanze stupefacenti: hashish, marijuana, ecstasy, eroina e cocaina. In base al tipo di necessità, i cani possono però abituarsi a riconoscere gli odori più disparati, seguendo un accurato addestramento in merito.

 


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