Il Pakistan ha chiesto al Bronx Zoo di New York la restituzione di Leo, un leopardo delle nevi dell’Himalaya, portato negli Stati Uniti quasi 10 anni fa per avere delle cure migliori dopo che, ancora cucciolo, era rimasto orfano.
L’animale era stato trovato da un pastore nelle montagne della regione settentrionale di Gilgit-Baltistan nel 2005. La madre, ha riferito il ministro pachistano per i Cambiamenti Climatici, Mushahidullah Khan, era stata uccisa probabilmente da alcuni cacciatori e in quel momentoIslamabad non aveva le strutture adeguate per ospitarlo.
In virtù di un accordo tra la World Conservation Society e l’amministrazione Locale, il cucciolo, di nome Leo, era stato consegnato l’anno successivo al Bronx Zoo, che lo restituirà al Pakistan, insieme alla compagna, una volta in grado di vivere in un habitat naturale.
Appartenente ad una specie in via di estinzione, Leo ha preso parte ad un programma di riproduzione e ora è padre di un cucciolo. Per ospitare l’animale il Pakistan ha costruito due impianti di conservazione dove sono presenti altri due maschi e due leopardi femmine. “Il ritorno di Leo e della sua compagna sarà una grande spinta per i nostri sforzi di ripopolamento della specie”, ha detto un funzionario del ministero per i Cambiamenti Climatici.
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Lui si chiama Christophe Thomas è un agricoltore francese e un po’ di tempo fa è stato l’autore di un gesto eroico. Recatosi presso l’allevamento di Domecq, dove vengono allevati tori destinati alla corrida, l’agricoltore, che da anni si batte contro questa pratica barbara e anacronistica, volle garantire a Fadjen un futuro sereno, lontano dal clamore dell’arena e dagli sguardi, non certo privi di sadismo, degli spettatori. Da allora Fadjen vive nella fattoria di Christophe dove i due sono uniti da un legame così forte da “bucare” il video, come dimostrano queste immagini. Un legame che, soprattutto, conferma quanto siano infondata la cattiva abitudine di creare steccati tra esseri viventi; e quanto sia insensato attribuire soltanto ad alcune specie animali la capacità di provare emozioni e di instaurare legami affettivi. D’altro canto non è un caso se tale caratteristica viene negata proprio agli animali maggiormente soggetti allo sfruttamento umano, privandoli in tal modo di quella soggettività che potrebbe porre un freno allo smisurato istinto predatorio dell’uomo
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I gatti turchi, accusati da un ministro di Ankara di aver sabotato le elezioni locali lo scorso anno, hanno ricevuto un duro ammonimento a non ripetere il loro cattivo comportamento nelle elezioni politiche di domenica da una categoria di umani che li conosce molto bene: i veterinari.
“Avvertiamo i nostri amici gatti. State lontani da trasformatori elettrici o saremo costretti a riconsiderare il nostro rapporto amichevole” ha affermato l’Ordine dei chirurghi veterinari di Istanbul in un comunicato scherzoso. Dopo le elezioni locali del 30 marzo 2014 il ministro dell’Energia Taner Yildiz aveva individuato come responsabile di una serie di contestati blackout durante le operazioni di spoglio dei voti un gatto, entrato in una cabina di trasformazione. “Non sto scherzando amici” aveva detto Yildiz prima di essere sommerso dalle ironie dei social media.
In una nota prima delle elezioni politiche di domenica, l’Ordine dei chirurghi veterinari ha giocato sulla vicenda, prendendosela con i gatti cattivi. “Sì abbiamo scelto questo lavoro perchè vi amiamo moltissimo” si legge nella nota, che si dilunga sui pregi delle varie razze di gatti presenti in Turchia, sia randagi (e ce ne sono moltissimi) sia domestici. “Tuttavia riteniamo di dovervi avvertire: non fate nulla che possa creare difficoltà alle autorità causando un black out o deludendo i milioni persone che andranno votare nella speranza di vivere insieme in prosperità. State lontani dai trasformatori”.
Dopo l’incidente del 2014, un’associazione animalista turca aveva denunciato Yildiz, accusando il governo di “causare la morte di animali” non adottando misure di sicurezza sufficienti lungo le reti di distribuzione dell’elettricità. Ad aprile il ministro ha dovuto rassicurare l’opinione pubblica che sono state prese le necessarie precauzioni per evitare un black oput elettrico durante le prossime elezioni. Qualche settimana prima un enorme blackout aveva lasciato quasi tutta la Turchia senza corrente per un’intera giornata. L’incidente non ha ancora trovato una spiegazione ufficiale. (askanews)
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L’esecutivo comunitario pur affermando di “condividere la convinzione che la sperimentazione sugli animali andrebbe sospesa”, per il momento ritiene sia “prematuro” farlo.
Così la Commissione europea ha deciso di rigettate la petizione popolare che chiedeva di bandire la vivisezione dall’Unione europea. “Anche se la Commissione condivide la convinzione che la sperimentazione animale andrebbe sospesa in Europa, il suo approccio per il raggiungimento di tale obiettivo è diverso da quello proposto in questa iniziativa dei cittadini”, si legge in una nota dell’esecutivo comunitario.
La petizione era stata supportata da numerose organizzazioni europee tra cui Animal Amnesty, WWF, Animalisti Italiani, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane e la Lega anti vivisezione (Lav), e aveva raccolto 1 milione e 173mila firme tra Spagna, Italia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Germania, Slovenia, Francia, Finlandia.
“Riconosciamo la validità della richiesta ma riteniamo che sia prematuro bloccare di punto in bianco i test sugli animali perché molti progressi scientifici dipendono da questa forma di sperimentazione e non abbiamo strumenti alternativi”, ha dichiarato la commissaria vicepresidente Kristalina Georgieva, nello spiegare le ragioni della decisione della Commissione.
“L’iniziativa ha raggiunto un ampio sostegno e la prendiamo molto sul serio”, ha aggiunto Georgieva secondo cui l’esecutivo punterebbe a “eliminare gradualmente” la sperimentazione sugli animali. Per farlo si impegna a proporre diverse azioni per “accelerare lo sviluppo di approcci alternativi nella ricerca”. Entro la fine del 2016 la Commissione organizzerà una conferenza che vedrà la partecipazione della comunità scientifica e dei portatori d’interesse, e in tale occasione si propone di presentare una relazione sullo stato d’avanzamento delle azioni intraprese.
Interrompere le sperimentazioni sugli animali per la Commissione “è l’obiettivo principale della normativa dell’Ue sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici (Direttiva 2010/63/UE), che l’iniziativa chiede di abrogare”, si legge ancora nella nota che afferma invece di considerare quella direttiva “lo strumento legislativo giusto per realizzare gli obiettivi perseguiti dall’iniziativa e non ne proporrà quindi l’abrogazione”.
Presentata alla Commissione europea il 3 marzo 2015 “Stop Vivisection” è la terza iniziativa dei cittadini europei ad avere raggiunto i numeri richiesti, dopo “One of Us” e “Right 2Water”, petizione che chiedeva che l’acqua fosse pubblica in tutta Europa e che, come quella contro la sperimentazione animale, era stata rigettata da Bruxelles. (eunews.it)
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Un cagnetto coraggioso ha perso la vita per cercare di difendere il suo anziano proprietario durante la rapina dell’auto.
E’ accaduto a San Petro Vernotico, in provincia di Brindisi, dove i carabinieri indagano su una rapina commessa ai danni di un uomo di 79 anni. L’anziano si trovava all’interno del suo appezzamento di terreno quando è stato avvicinato da un uomo con il volto coperto da un passamontagna e armato di fucile a canne mozze, che gli ha ordinato di consegnarli la sua auto.
Il cane di proprietà della vittima ha cercato di avventarsi contro il malvivente che ha esploso un colpo di arma da fuoco uccidendolo sul colpo. Il malvivente, subito dopo, è fuggito a bordo dell’auto dell’anziano certo non portando via la cosa più preziosa.
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Una famigliola di germani reali disorientata è stata guidata dagli agenti del Gruppo Trevi della Polizia di Roma Capitale che hanno permesso, fermando il traffico cittadino, l’attraversamento e la messa in salvo della mamma con i suoi piccoli al seguito, consentendo loro di raggiungere il Tevere (video). La presidente nazionale di Enpa ringrazia gli agenti «Desidero esprimere i miei vivi ringraziamenti e il mio plauso a quegli. Un gesto che dovrebbe essere d’esempio per tutti, non solo per le forze dell’ordine». Questo il commento della presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, Carla Rocchi, dopo avere visto che documenta l’assistenza prestata dalla Polizia di Roma Capitale alla famiglia di germani. «Sono fotogrammi molto commoventi e, se è vero che dagli animali abbiamo molto da imparare – continua la Presidente – è altrettanto vero che ogni giorno aumentano i cittadini a cui sta a cuore la loro protezione. Anche se c’è chi ancora chi fa loro del male, chi li sfrutta e chi li imprigiona: su questa, e contro gli illeciti commessi ai danni di tutti gli animali, l’Enpa supporta con un impegno quotidiano i nostri corpi di polizia».«In questo periodo, che coincide con la fase della riproduzione e della nidificazione della fauna selvatica, può capitare di imbattersi nell’attraversamento dei lungofiumi da parte di alcune mamme con piccoli al seguito», spiega Andrea Brutti dell’Ufficio Fauna Selvatica di ENPA.«A Roma perfino le sponde fangose, e non sempre pulite del Tevere possono rappresentare un habitat accogliente per alcune specie di avifauna tra cui, come in questo caso, il Germano reale. Se poi si tratta di “piccole oasi” non cementificate – prosegue Brutti – ci troviamo in presenza di una importante risorsa per la biodiversità cittadina».Ma cosa fare se ci si trova in una circostanza del genere e la Polizia Capitale non può intervenire?«Come prima cosa si deve cercare di mettere in salvo i piccoli, magari con l’aiuto di un’altra persona. Bisogna cercare di “inseguire” la mamma e i suoi figli per guidarli verso le le sponde del fiume, come hanno fatto gli agenti del video. In casi estremi, se la mamma se ne dovesse andare via lasciando i pulcini ad “attenderla”, bisogna prenderli, metterli in uno scatolone aperto (ciò permette al genitore di mantenere il “contatto”, specie se si trova nelle vicinanze) e portarli sempre vicino alle riva del fiume. Invece, se il genitore non dovesse tornare per accudire i piccoli, occorre contattare il più vicino centro di recupero della fauna selvatica e chiedere agli operatori il da farsi».
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Al BAUBEACH di Maccarese (RM) apertura di stagione per un’estate a 6zampe piena di emozioni
Cosa fare se troviamo dei gattini appena nati: vanno toccati solo se certamente senza mamma
Cina. Elefante gentile restituisce ad un bambino la scarpetta caduta nel suo recinto
Al gattile di New York è arrivato un gattino nero polidattilo con 24 dita su enormi zampette
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