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West Hollywood è la prima città fur-free del mondo, un esempio da seguire

18/09/2013

Mentre a Milano si celebra la Fashion Night Out, dove le solite griffe offrono accessori di pelliccia animale per pubblicizzare le proprie collezioni e attirare clientela, Hollywood dice stop al commercio di qualsiasi prodotto di pellicceria.
A partire da sabato 21 settembre, infatti, per tutti i negozianti delle più famose vie dello shopping (dalla Melrose Avenue alla Beverly Boulevard) di West Hollywood, città appartenente alla contea di Los Angeles, sarà vietato vendere, anche online, qualsiasi genere di prodotti contenenti pelliccia animale: abiti, scarpe, stivali, cappelli, guanti, borse e accessori.
Armani, Balenciaga, D&G, Ralph Lauren, ma anche Diesel e molte altre famose firme internazionali dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni, per evitare multe che possono superare gli 800$, con ulteriori sanzioni, anche penali, in caso di recidiva.
West Hollywood è la prima città al mondo realmente impegnata a promuovere una moda sostenibile, che quindi  non sia più responsabile dello sfruttamento e della morte di milioni di animali appositamente allevati o catturati, né fonte dell’impatto ambientale causato dall’industria della pellicceria.
Quella che per alcuni potrebbe sembrare una forzatura del Consiglio Municipale di una delle città più alla moda nel mondo, è in realtà il frutto di un percorso virtuoso avviato già dal 1989, con l’approvazione di una risoluzione per l’istituzione in tutto il territorio di West Hollywood di una “Cruelty Free Zone”, che nel tempo ha consentito lo sviluppo di politiche pubbliche per la tutela degli animali come: il divieto di uccisione di cani e gatti abbandonati e l’introduzione di un servizio per il loro recupero e l’affido in famiglia; campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per stili di vita più rispettosi di ambiente e animali; divieto di praticare la onisectomia (la rimozione delle unghie ai gatti, pratica diffusa negli USA); azioni di contrasto al commercio di cuccioli di cane, ecc..
Anche in Italia esistono realtà in cui creatività, innovazione ed estetica sono affiancati dal sempre più diffuso valore di rispetto per gli animali.
Per questo la Lav ha stilato una lista (in continuo aggiornamento) di nomi piccoli e grandi della moda, che già hanno ufficialmente dichiarato di non utilizzare pellicce animali nelle proprie collezioni. (Simone Pavesi, Responsabile LAV Pellicce)


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