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Voleva filmare un lupo, lo insegue con l’auto fino a stremarlo. Denunciato per maltrattamento

24/02/2012

Non è giusto inseguire con un’autovettura un lupo, specie selvatica e protetta, fino allo sfinimento, nel gelo e nella neve, spaventarlo braccandolo e riprenderlo con una videocamera. Lo afferma la LAV che, senza mezzi termini, condanna il gesto di un abitante che ha filmato l’inseguimento di un bellissimo lupo sulle strade innevate delle Piane di Mocogno, in provincia di Modena, e annuncia battaglia legale: “Porteremo il caso in tribunale, ci troviamo di fronte a un maltrattamento che al posto di essere stigmatizzato viene filmato! –  afferma l’associazione –  Il filmato avalla una mentalità che credevamo scomparsa, secondo cui gli animali sono oggetti da poter inseguire, o spaventare a piacimento, non importa a che prezzo”.
Il video di F.R, pubblicato sul sito della Gazzetta di Modena, mostra due minuti di una folle corsa sulle orme di un lupo affaticato, eppure velocissimo per terrore e istinto di sopravvivenza: l’automobilista ‘filmaker’ strombazza il clacson all’impazzata, annunciando a tutti la presenza dell’animale sui monti dell’Appennino, finché il povero lupo, a pochissima distanza dalla vettura, non riesce abilmente a seminare il ‘regista-inseguitore’, invertendo repentinamente direzione.
“Non si può non considerare il terrore  e lo stress inflitti a un animale selvatico, per giunta protetto, inseguito a breve distanza, e anzi si pretende di poter considerare normale corrergli dietro con una macchina – sottolinea la LAV – Il lupo peraltro, come  ormai sanno tutti, è guardingo per natura, e, poiché teme l’essere umano, di certo si sarebbe allontanato spontaneamente, senza alcun clamore. Quanto alla presenza dei lupi sull’Appennino sembra assurdo dover ricordare che questi bellissimi animali fanno parte del nostro territorio e sono inseriti dall’IUCN nella categoria di minaccia VU-Vulnerable (vulnerabile). Il freddo e la neve hanno naturalmente spinto i lupi verso le zone più miti: non c’è niente di strano, e anzi tutta Italia si è commossa davanti alle immagini, non invasive, degli animali selvatici costretti loro malgrado a cercare sostentamento e riparo lontano dalla morsa dei ghiacci”.
L’episodio del lupo sull’Appennino ricorda le tristi immagini girate alcuni mesi fa da un automobilista nel Parco nazionale d’Abruzzo, in cui una mamma orsa piena di terrore difendeva disperatamente i
“Non c’era nulla di commovente allora nello spaventare una mamma con i suoi cuccioli – conclude la LAV – come oggi non c’è alcun pericolo da sventare per un lupo su un sentiero innevato che ha tutto il diritto di abitare: dobbiamo imparare a convivere in modo sostenibile e rispettoso Il territorio, d’altro canto, è anche loro ”.

Fonte: www.lav.it


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