A seguito del grave incidente nucleare di Chernobyl, nel 1986, gli abitanti della zona in prossimità della centrale e della vicina città di Pripyat abbandonarono le proprie case. Lasciarono tutto, anche i loro compagni di vita, i loro cani che non gli fu permesso di portare via.
Da quei cani abbandonati discende una piccola comunità che vive ancora sul territorio dell’incidente. Sono circa 300 cani, conosciuti appunto come i “cani di Chernobyl”, e sono i discendenti degli animali abbandonati che si salvarono dagli abbattimenti. Sono animali radioattivi, che per questo è vietato accarezzare. In un nuovo studio gli scienziati hanno cercato di approfondire le conoscenze su questi animali, studiando gli effetti genetici della contaminazione ambientale da radiazioni a cui sono esposti. Lo studio, pubblicato su Science Advances, ha analizzato geneticamente gli animali che appartengono a tre popolazioni di cani in libertà nei pressi della centrale, fino a 45 chilometri dal luogo dell‘incidente nucleare. In un nuovo studio gli scienziati hanno cercato di approfondire le conoscenze su questi animali, studiando gli effetti genetici della contaminazione ambientale da radiazionia cui sono esposti.
Oggi i discendenti di quei cani vivono ancora lì, esposti a livelli elevati di radiazioni. Vivono perciò una vita breve, che in genere non supera i sei anni. Oltre a questo, gli animali vivono in condizioni difficili, soprattutto durante i freddi inverni ucraini, perché non hanno un posto per ripararsi. Si tratta di cani classificati come semi-selvatici, perché occasionalmente hanno dei contatti con gli esseri umani, che li nutrono e li curano.
Le analisi genetiche sul DNA dei cani di Chernobyl hanno rivelato che rispetto ai cani che vivono nel resto del mondo, i cani di Chernobyl sono geneticamente diversi. La spiegazione sta nell’effetto delle radiazioni a cui gli animali sono esposti da diverse generazioni. Secondo la ricerca, la popolazione di cani contiene 15 strutture familiari complesse, che non sono presenti normalmente nei cani.
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