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Una speranza. L’Ambasciatore di Romania Dana Constantinescu riceve le associazioni animaliste. La nuova legge “ammazza randagi” al centro dell’incontro

23/09/2013

L’Ambasciatore di Romania in Italia S.E. Dana-Manuela Constantinescu ha ricevuto questa mattina la Presidente di Save the Dogs and other Animals Sara Turetta e la Presidente dell’ Ente Nazionale Protezione Animali Carla Rocchi. Oggetto dell’incontro la recente approvazione da parte della Camera del Parlamento romeno della legge che prevede l’uccisione di tutti i randagi dopo 14 giorni di presenza all’interno dei canili pubblici.
La richiesta d’incontro è stata accolta in seguito alla lettera congiunta rivolta all’Ambasciatore da parte delle due onlus e a pochi giorni dalla richiesta scritta inviata dalle Senatrici Silvana Amati, Monica Cirinnà, Manuela Granaiola e Loredana De Petris al Presidente del Senato Pietro Grasso e al Ministro degli Esteri Emma Bonino perché si interessino di tale situazione con il Governo rumeno e nelle opportuni sedi europee.
Sara Turetta e Carla Rocchi hanno consegnato all’Ambasciatoreincontro_320x200 Constantinescu le foto delle proteste che in mezza Europa si sono sollevate contro il provvedimento e hanno sottolineato il grave danno d’immagine internazionale subito dalla Romania qualora la legge venisse promulgata.
“L’incontro si è svolto in un clima di estrema cordialità – commenta Turetta – e ho avuto modo di presentare in modo diffuso i principi che ispirano l’intervento della nostra associazione e i temi che stanno a cuore alle organizzazioni di tutta Europa: ho ribadito che serve un approccio integrato, che agisca contemporaneamente sui randagi e sui cani di proprietà, e una collaborazione tra le istituzioni e le associazioni animaliste”.
La presidente di Enpa Carla Rocchi si è soffermata sulla legislazione italiana a richiesta dell’Ambasciatore, la quale si è mostrata estremamente sensibile e interessata ai temi legati alla protezione degli animali. “Enpa è a fianco delle autorità rumene e di quelle associazioni che vogliono impegnarsi concretamente per risolvere il problema del randagismo in Romania”, ha dichiarato Rocchi durante l’incontro. L’Ambasciatore Constantinescu dal canto suo ha ricordato un episodio che l’ha vista direttamente coinvolta a Bucarest, dove tre cani sterilizzati e molto amati del suo quartiere sono stati (con suo disappunto) rimossi in seguito alle proteste di alcuni residenti. L’Ambasciatore si è detta consapevole che tale rimozione ha di fatto lasciato spazio all’arrivo di nuovi randagi. Infine Constantinescu ha garantito alle associazioni un suo personale interessamento presso le autorità rumene e si è impegnata a riferire dei contenuti dell’incontro con i propri referenti a Bucarest.
La cosiddetta legge “ammazza-randagi” è stata approvata in fretta e furia il 10 settembre scorso dalla Camera del Parlamento romeno sulla scia emotiva provocata dalla terribile vicenda della morte di un bambino di 4 anni, presumibilmente sbranato da alcuni cani randagi alla periferia di Bucarest.
In seguito al voto del Parlamento, il 16 settembre 30 Senatori coadiuvati da alcune associazioni animaliste avevano fatto ricorso alla Corte Costituzionale ottenendo il blocco momentaneo della legge. Motivo di incostituzionalità sarebbe l’eccessiva disparità fra la legge votata pochi giorni fa e quella in discussione da ormai 24 mesi. Infatti il Parlamento è giunto in poche ore al voto dopo due anni nei quali una legge per la gestione del randagismo era rimasta bloccata alla Commissione per gli Affari Pubblici nonostante le proteste degli animalisti.
Le consultazioni per valutare l’ammissibilità della legge da parte della Corte Costituzionale inizieranno mercoledì 25 settembre.
In Romania esiste un fenomeno di randagismo endemico che probabilmente non ha pari in Europa. Il problema ha le sue lontane radici nella politica sconsiderata di Ceau?escu, che aveva imposto il trasferimento di massa della popolazione dalle campagne alle città con conseguente abbandono dei cani di proprietà. Prassi questa, purtroppo perpetrata fino ad oggi e causa di un circolo vizioso che ancora non è stato possibile spezzare a causa dell’enorme numero di cani abbandonati dai proprietari e dalla mancata gestione del fenomeno da parte delle istituzioni. Contro le soluzioni che prevedono la cattura e l’uccisione degli animali vaganti considerate inefficaci oltre che crudeli e inaccettabili dalle associazioni animaliste, Save the Dogs propone l’unico metodo indicato risolutivo dall’ OMS nei casi di randagismo endemico: la sterilizzazione e il rilascio sul territorio e l’applicazione di una severa legislazione che regoli la detenzione dei cani da parte dei proprietari così come la loro commercializzazione. L’associazione italiana è infatti attiva in Romania da 12 anni con due centri a Cernavoda e Medgidia (sud-est del Paese) ed attua programmi di assistenza veterinaria domiciliare, educazione nelle scuole e sterilizzazioni a tappeto anche tramite la propria clinica mobile. Grazie all’approccio di Save the Dogs le due cittadine hanno ora un randagismo contenuto e sotto controllo e si sono dotate della prima anagrafe canina della Romania. 


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