Nonostante l’amore, l’abnegazione e i sacrifici dimostrati dai volontari delle associazioni animaliste intervenute dopo il terrenoto in Emilia per salvare, curare e garantire una vita decente agli animali rimasti senza una casa c’è ancora qualcuno che senza un minimo di compassione continua a maltrattare queste povere creature indifese.
A fare questa sconcertante scoperta l’OIPA,l’Organizzazione internazionale Protezione Animali, a
Villafranca di Mirandola, una frazione del comune in provincia di Modena tra i più colpiti dal sisma delle scorse settimane.
All’interno di un pollaio fatiscente, il cui tetto era parzialmente crollato, erano rinchiusi 12 cani di piccola taglia, costretti a vivere tra le feci – denuncia l’Oipa – e senza acqua. All’esterno, stipati in alcuni box, c’erano altri quattro cani da caccia e due cani di taglia media, con evidenti lesioni al muso, mentre un meticcio di taglia grande era legato a una catena in uno spazio antistante.
L’Oipa ha quindi presentato un esposto alla forestale di Modena, chiedendo un intervento urgente. “Le condizioni di detenzione di questi cani sono indegne di un essere vivente – ha commentato Stefano Giovannini, delegato OIPA Modena – La situazione di emergenza data dal terremoto non può essere una giustificazione per chiudere gli occhi davanti ai soprusi e ai maltrattamenti ai danni degli animali, quindi stiamo offrendo alle Forze dell’Ordine il nostro supporto per aiutare gli animali in difficoltà e per perseguire gli eventuali illeciti ai loro danni”.(ANSA)
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