Il portale dedicato
al mondo degli animali
Online
dal 2010

Patrocinato 
dall’Ente 
Nazionale 

Protezione 
Animali 

Con il patrocinio di ENPA

Un avvoltoio monaco, il più raro d’Europa, in difficoltà per il maltempo avvistato ad Impera trovato e messo in salvo in Italia. nel Comasco

29/04/2019

Si chiama Lavande, arriva dal parco naturale del Verdon, nel sud della Francia, ed è un avvoltoio monaco avvistato in questi giorni sul greto del torrente Impero, a Imperia. Il raro rapace ha viaggiato per oltre duecento chilometri, spinto dalla ricerca di cibo, e fa parte di un progetto di reintroduzione della specie protetta nelle profonde gole del Verdon. “Il maltempo di questi giorni lo ha messo in difficoltà – spiega Rudy Valfiorito della Lipu imperiese -. Oggi abbiamo tentato di fornirgli del cibo, ma non si lascia avvicinare. Lo stiamo seguendo. Chiedo a tutti, però, di lasciarlo tranquillo e di non avvicinarsi a meno di cinquanta metri, per evitare di disturbarlo e stressarlo”. Valfiorito è in contatto con i coordinatori del progetto, in apprensione per il giovane rapace liberato un mese fa circa nel Parco. “Ha effettuato il suo primo volo di allontanamento dal Verdon e si è trovato in difficoltà per il maltempo e la mancanza di cibo.L’avvoltoio monaco è l’avvoltoio più raro d’Europa. Ormai limitato alla Spagna (incluse le Isole Baleari), Grecia, Bulgaria, Turchia e Cipro. La sua distribuzione prosegue anche verso Est in molte delle ex Repubbliche sovietiche fino in Mongolia e in Cina. Recentemente è stato reintrodotto in Francia e da qualche anno alcuni individui arrivano anche in Italia. In passato era una specie che si riproduceva anche nel nostro Paese: in Sardegna fino agli anni ’60, in Calabria fino all’inizio del XX secolo e almeno fino al XVII secolo anche sulle Alpi piemontesi e Foreste Casentinesi.
Il suo piumaggio scuro permette di distinguerlo dal più abbondante grifone. Raggiunge un’apertura alare di poco meno di 3 metri. E’ legato alle aree collinari e montuose con presenza di boschi e grandi alberi di leccio, sughera e pini su cui costruisce il suo grande nido. In molti Paesi, inclusa l’Italia, si e’ estinto a causa della persecuzione da parte dell’uomo, in particolare con il veleno. Oggi anche il rischio di impatto con le linee di alta tensione, gli impianti eolici oltre la distruzione del suo habitat rappresentano le maggiori minacce. Anche il disturbo ai siti riproduttivi di escursionisti, fotografi e l’apertura di strade e piste forestali possono limitare questa specie laddove e’ divenuta piu’ rara. Per la tutela dei rapaci piu’ rari il Wwf è impegnato in Italia con il Progetto LIFE ConRaSi, sostenuto finanziariamente dalla Commissione Europea e realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana e l’associazione spagnola GREFA. Il progetto interviene in Sicilia per migliorare lo stato di conservazione di tre specie in pericolo: aquila di Bonelli, lanario e capovaccaio.


Categorie: Varie