Uccise moglie e cane, condannato a 16 anni. Enpa: “Cani parte della famiglia nel bene e nel male, uccisi perché visti come un prolungamento della persona

16/05/2022

La Corte di Assise di Imperia ha condannato a 16 anni e 4 mesi di reclusione l’uomo di 81 anni che il 19 aprile del 2021 a Rocchetta Nervina ha ferito mortalmente alla gola la moglie di 80 anni, e successivamente ha ucciso anche la cagnolina Luna. Il collegio ha ritenuto l’uccisione del cane come reato in continuazione rispetto all’omicidio della moglie. L’Ente Nazionale Protezione Animali aveva denunciato il fatto e attraverso l’avvocato Claudia Ricci dell’ufficio legale Enpa, e a mezzo dell’avvocato Cecilia Tabbò di Rete Legale Enpa di Savona, si era costituita parte civile ed era stata ammessa come unica associazione a difesa degli animali.
“Sono anni – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa – che sottolineiamo due cose: la pericolosità sociale di chi maltratta o uccide gli animali e il fatto che ormai, nel bene e nel male, gli animali domestici sono parte integrante della famiglia e di conseguenza, in casi come questi, ne seguono la tragica sorte. Luna era la cagnolina della signora uccisa e agli occhi dell’uomo che l’ha uccisa era come un prolungamento della donna. Purtroppo il nostro ufficio legale con l’avvocato Claudia Ricci, segue ormai tantissimi casi di animali uccisi all’interno della famiglia insieme ai loro compagni umani. Nel 90% dei casi la vittima è una donna o sono bambini o persone affette da disabilità che vengono maltrattati o uccisi insieme ai loro animali, percepiti come prolungamento della persona stessa, come centro di amore e affetto delle vittime e, per questo da colpire, maltrattare o uccidere. Dunque la presenza in tribunale di Enpa in questi casi è importante perché oggi più che mai il rispetto della tutela degli animali passa per il rispetto e la tutela delle persone e viceversa”.
“La violenza con cui ha tolto la vita prima alla moglie e poi alla cagnetta Luna – continua Carla Rocchi, – è sconcertante. Una violenza che ancora troppo spesso quando viene esclusivamente rivolta nei confronti degli animali viene minimizzata. L’Ente Nazionale Protezione Animali da tanti anni ormai, insieme a LINK ITALIA, sottolinea l’importanza di interpretare la crudeltà sugli animali come indicatore di pericolosità sociale. Si potrebbero salvare tante vite punendo con severità chi maltratta o uccide gli animali”.
Nel Rapporto sullo stato globale della prevenzione della violenza dell’OMS e delle Nazioni Unite emerge come i comportamenti antisociali causino più di 1,3 milioni di decessi ogni anno e un numero ancora superiore di feriti, per cui prevenire, trattare e contrastare la violenza interpersonale nelle proprie declinazioni, fra cui in primis la violenza su donne e minorenni, costituisce letteralmente una questione di vita o di morte. (enpa.it)

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