Dieci euro, 15 se si ha la tessera di Libera Caccia, è la miserrima somma destinata a chi consegna una coda di volpe: una vergognosa “taglia” che l’organizzazione grossetana, ha istituito suscitando lo sdegno di animalisti e ambientalisti. Tutte le associazioni sono insorte. Per l’Enpa, si tratta di un premio per un “macabro reperto peloso”. La Lega Antivivisezione condanna l’iniziativa come “rimborsi”, pattuiti dagli Ambiti territoriali di caccia 6 e 7, di Grosseto e Massa Marittima.
Anche gli ambientalisti del Wwf vogliono far luce su quanto si sta facendo. Paolo Isidori, Il Presidente dell’associazione Libera Caccia, Paolo Isidori, ritiene l’iniziativa più che giusta: “La volpe è un animale nocivo, insieme alla poiana e alla cornacchia. Se individua un covo di fagiano mangia tutto, dai piccoli alle uova. In tutta la provincia non si vedono più uccelli a parte le cornacchie. Ecco perché, insiste, le volpi vanno abbattute”. E gli animalisti? “Pensino ai fatti loro”.
Di parere opposto l’Arcicaccia che si dissocia dalla “taglia” sulle volpi: “La volpe è cacciabile, ma da qui a incentivare con i soldi la sua uccisione ce ne corre e non è proprio nella filosofia di un’associazione venatoria. Andrebbero fatti dei censimenti e poi, se ce ne sarà la necessità, allora è giusto programmare degli abbattimenti”. L’Enpa denuncia poi la “complicità” della provincia di Grosseto.
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