In un periodo in cui le cucciolate non volute ma neppure evitate dei nostri animali domestici, ogni ricerca che faciliti la sterilizzazione è un passo importante per contrastare abbandoni e randagismo. I ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston, hanno effettuato uno studio sulla terapia genetica che hanno pubblicato i risultati della sperimentazione su Nature Communications.
L’efficacia di questo metodo di contraccezione completamente innovativo per i gatti è stato testato con successo su nove femmine e potrebbe diventare un’alternativa molto meno invasiva all’attuale sterilizzazione chirurgica. Con una singola iniezione è stata impedita l’ovulazione in sei femmine.
“La posta in gioco è particolarmente importante per i milioni di gatti randagi nel mondoosserva David Pépin, professore associato presso la Harvard Medical School e autore dello studio. Spesso hanno condizioni di vita difficili e rappresentano una minaccia per un gran numero di specie selvatiche”.
Nel 2017 il team è stato il primo a dimostrare il potenziale contraccettivo di questo ormone nei roditori e alla luce dei risultati ottenuti ha deciso di allargare la sperimentazione alle femmine di gatto domestico.
La terapia è stata somministrata a sei gatte usando due dosaggi differenti: dopo oltre due anni di monitoraggio, nessuna delle gatte trattate ha avuto cuccioli, a differenza di altre tre gatte di controllo non trattate.
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