L’intervento della Guardia di Finanza che, su segnalazione della Lav, aveva eseguito accurate e lunghe indagini, ha permesso di individuare un laboratorio abusivo ricavato in un casolare abbandonato in cui si utilizzavano animali vivi per test biomedicali senza le necessarie autorizzazioni ministeriali. Le prove di biocompatibilita’ cosiddette “in vivo”, venivano effettuate su topi, conigli e cavie, a beneficio di aziende operanti nel settore biomedicale ospedaliero
Sono stati denunciati l’amministratore della nota azienda di analisi biochimiche che forniva personale per le sperimentazioni, sua moglie – proprietaria dello stabile fatiscente – e un veterinario che eseguiva i test. Gli oltre 200 animali chiusi nelle gabbie, pronti per essere sottoposti ai test, sono stati affidati ad un’associazione specializzata nel recupero degli animali da laboratorio.
Per i i reati contestati gli artt. 544 bis (uccisione di animali) e 544 ter (maltrattamento di animali) del c.p. sono previste, rispettivamente, la reclusione da
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