Dopo il grande spavento iniziale per il terremoto che domenica 20 maggio ha colpito alcune provincie dell’Emilia-Romagna causando vittime e mettendo in strada più di 5000 sfollati, gli abitanti hanno cominciato a fare la conta dei danni. Edifici di grande pregio storico ed artistico crollati, abitazioni lesionate ma tra le vittime di questa tragedia non vanno dimenticati gli animali rimasti intrappolati sotto le macerie delle stalle. A Mirandola nell’azienda Pradella e in altre due aziende di San Felice sul Panaro (MO) e’ crollato il tetto dell’allevamento di maiali, con diversi animali rimasti schiacciati sotto le macerie mentre nella zona tra San Felice e Medolla e’ crollato il tetto di un allevamento di mucche anche qui con conseguenze gravi. E’ quanto emerge dal primo bilancio dei danni della Coldiretti che spiega: “Negli allevamenti da latte le mucche che si sono salvate sono ancora sotto shock e agitate. E non solo loro”. “I piccioni che di solito stanno sul tetto della stalla – spiega Giovanni Grecchi, l’agricoltore di Borgofranco – sono ancora in volo e non ne vogliono sapere di posarsi di nuovo”. Non si ha ancora se ci sono state vittime o dispersi tra gli animali domestici.
Fortunatamente il canile di Trebbo di Reno (Bologna) non ha riportato alcun danno in seguito al sisma. A renderlo noto sono i volontari dell’Enpa di Bologna dopo avere effettuato un sopralluogo nella struttura. Nessuna conseguenza neanche per gli animali ospitati nel canile. «I quattrozampe stanno bene – fa sapere la Protezione Animali bolognese -. La situazione è sotto controllo, non ci sono animali feriti o in pericolo».
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