E’ arrivata la salvezza per i mufloni del Giglio. Per questi animali che rappresentano una preziosa biodiversità si sono battute le associazioni animaliste Enpa, Lndc Animal Protection e Vitadacanicon la Rete dei Santuari Liberi in Italia-
“Dopo il ricorso straordinario che avevano presentato il 1° dicembre scorso al Presidente della Repubblica, infatti, – si legge in una nota congiunta delle associazioni – è arrivata la sospensione dell’abbattimento degli ultimi esemplari rimasti sull’isola, dopo che la Regione Toscana – partner del progetto Life ‘LetsGo Giglio: less alien species in the Tuscan Archipelago: new actions to protect Giglio Island habitats’ – ne aveva consentito l’abbattimento con la motivazione di un controllo faunistico non necessario e ingiustificabile sotto vari profili. ”L’attuale giudizio consiste nella trasposizione davanti al Tar di Firenze del ricorso fatto a Sergio Mattarella – hanno argomentato gli avvocati Michele Pezone e Herbert Simone, che seguono il caso – Nell’udienza camerale fissata per il 28 febbraio prossimo chiederemo per la prima volta nella sede competente, ossia il tribunale amministrativo, di esaminare la questione e ottenere la conferma della sospensione degli abbattimenti dei pochi esemplari che, secondo fonti locali, sono sopravvissuti a questa mattanza”.
I mufloni del Giglio furono introdotti sull’isola nel 1955 grazie a un progetto di cui si occuparono alcuni noti studiosi naturalisti dell’epoca, spiega la nota, con lo scopo di tutelare e salvaguardare questa specie dalla possibile estinzione selezionando gli esemplari più puri. Venne scelto il Giglio per le analogie che aveva con l’isola della Sardegna, da cui questi animali provenivano.
I mufloni dell’Isola del Giglio, quindi, appartengono alla ”popolazione sarda” e al Muflone ”sardo”, una specie protetta. Il muflone del Giglio, dunque, preserva caratteristiche genetiche e fenotipiche pure e ormai perse in altri luoghi dove è protetto, come ad esempio la Sardegna, Cipro e la Corsica.
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