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Studio americano rivela che avere un cane potrebbe ridurre rischi malattie cuore, ma no ad adozioni 'interessate'

10/05/2013

Fanno bene al cuore, e non solamente per le emozioni e i sentimenti che scatenano in chi li ama. Gli animali domestici potrebbero ridurre concretamente il rischio di malattia cardiovascolare nei loro proprietari, rivela l’American Heart Association in un comunicato pubblicato sulla rivista ‘Circulation’. Avere un ‘pet’, “in particolare un cane, potrebbe associarsi a un ridotto rischio di problemi al cuore”, suggerisce Glenn Levine, professore presso il Baylor College of Medicine di
Houston, Texas, e presidente della commissione che ha preparato lo statement dopo aver esaminato la letteratura scientifica sul tema.
La ricerca sembra evidenziare il legame positivo fra cane e salute del padrone, ma gli esperti sottolineano comunque che gli studi non sono definitivi e non necessariamente dimostrano che possedere un animale domestico provoca direttamente una riduzione del rischio di malattie cardiache. “Potrebbe anche essere – ipotizza Levine – che le persone sane siano semplicemente quelle che piu’ spesso adottano animali domestici”. Sta di fatto che, in passato, indagini scientifiche hanno dimostrato che chi ha un cane svolge piu’ attivita’ fisica per la necessita’ di portarlo a spasso almeno 3 o 4 volte al giorno: in uno studio di piu’ di 5.200 adulti, i proprietari di cani avevano il 54% in piu’ di probabilita’ di arrivare al livello raccomandato di attivita’ fisica.
Possedere animali domestici fornisce benefici evidenti anche per quanto riguarda la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il rischio di obesita’. Inoltre, i ‘pet’ possono avere un effetto positivo sulle reazioni del corpo allo stress. “In sostanza – conclude l’esperto – i dati suggeriscono che probabilmente esiste un’associazione tra l’amare e ospitare in casa un cane e la riduzione del rischio cardiovascolare. Cio’ che e’ meno chiaro e’ se la scelta di adottare un ‘pet’ possa portare a una riduzione del rischio cardiovascolare nei pazienti con malattia preesistente. Ulteriori ricerche, tra cui migliori studi di qualita’, saranno necessarie per rispondere definitivamente a questa domanda. In ogni caso, anche se il collegamento fosse rilevato, la gente non dovrebbe adottare, salvare o
comprare un animale unicamente per ridurre il proprio rischio
cardiovascolare”.


Categorie: Curiosità