Stava preparando una strage l’uomo, un bracconiere colto in flagrante mentre disseminava esche avvelenate lungo un sentiero secondario in località Monte di Zanetti tra la Val Seriana e la provincia di Brescia, a 1.450 metri di altitudine. L’uomo, individuato e fermato dalla Polizia Provinciale di Bergamo grazie all’ausilio di Sole, un cane antiveleni.
Le indagini sono scattate dopo l’avvelenamento di un cane, che era stato soccorso dopo un malore dovuto a un boccone velenoso durante una passeggiata. Durante le operazioni di bonifica, gli agenti della Polizia Provinciale di Bergamo e Brescia, insieme al cane Sole, hanno rinvenuto diverse esche avvelenate. L’aggressore è stato trovato con le mani sporche di sangue e ha cercato di giustificare il suo gesto, sostenendo di voler proteggere il suo bestiame dai lupi che infestano la zona.
Il bracconiere è stato denunciato per uso di esche e bocconi avvelenati, tentata uccisione di animali, maltrattamento di animali e per violazioni delle normative sulla tutela della fauna selvatica.
L’ENPA tramite l’avvocato Claudia Ricci sta procedendo a denunciare l’uomo e a costituirsi parte civile nel procedimento a suo carico.
“Non si tratta solo di reati contro la fauna selvatica – afferma l’avvocato Enpa Claudia Ricci- ma di un atto che mette a rischio l’intero ecosistema e la sicurezza pubblica. Per questo motivo agiremo legalmente non solo per i reati legati alla tutela degli animali, ma anche per reati di getto pericoloso di cose e inquinamento ambientale. Colpire una specie protetta come il lupo, soggetta a normative di protezione speciale, aggrava ulteriormente la posizione dell’autore di questo gesto criminale.”
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