Sequestrata l’azienda di un allevatore della provincia di Frosinone denunciato poi alla Procura della Repubblica di Cassino per maltrattamento di animali.
Durante un sopralluogo effettuato nell’allevamento dai carabinieri del Nas e dalla Ausl locale, è emerso che gli animali erano detenuti in condizioni incompatibili con le loro caratteristiche ed esigenze fisiologiche. In pratica costringeva le bestiole in spazi angusti, o in gabbie e recinti improvvisati; mancanti di illuminazione naturale, di sistemi di abbeveraggio e di raccolta liquami nonché in pessime condizioni igieniche. Infine nell’area sono stati trovati accumuli di escrementi non rimossi da lungo tempo.
Per questo sono sono stati sottoposti a sequestro preventivo sia l’azienda che 391 esemplari di animali di varie specie, anche esotiche, quali volatili ornamentali (fagiani argentati e dorati, pavoni), migratori (cigni neri e bianchi), ed esotici (gru coronata, ibis, agapornis e cocoriti) nonché cani meticci ed animali da cortile vari (maialini vietnamiti, capre di razza nana, pecore, galline ornamentali, polli meticci vari, galline giganti di vari colori, galline ciuffate, oche di varie specie, anatre e tortore) che dopo esser stati salvati saranno ricollocati in altre strutture.
Ai carabinieri è andato il plauso della Protezione Animali che auspica un sempre maggior controllo negli allevamenti: “Ringraziamo i Nas per avere portato alla luce e denunciato una terribile situazione di maltrattamento ai danni di quasi 400 esseri senzienti, condannati non solo al danno della macellazione ma anche alla beffa di vivere il poco tempo a loro disposizione in condizioni di assoluta crudeltà», dichiara l’Enpa che prosegue: «Purtroppo, quello accaduto a Cassino potrebbe non essere un episodio isolato. Per questo chiediamo alle autorità di intensificare i controlli anche presso altri allevamenti”.
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