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Se lo scimpanzé Tommy sarà riconosciuto persona giuridica, dagli States si apre una nuova pagina nei diritti degli animali

09/10/2014

I giudici di New York decideranno oggi se allo scimpanzé Tommy vada riconosciuto lo status di persona giuridica. A portare il caso in tribunale, riferisce The Guardian, Steven Wise e l’organizzazione di avvocati che lotta per il diritto degli animali Nhrp.
Il querelante è Tommy, scimpanzé che appartiene a un privato di Gloversville (New York). Con l’azione legale, Wise e Nhrp cercheranno di convincere la corte d’appello di New York che il primate rinchiuso in un capannone sia imprigionato ingiustamente.
Chiederanno anche una pena detentiva per il proprietario.
A sostegno della loro tesi presenteranno studi e dichiarazioni di esperti in campo cognitivo, psicologico e di biologia comportamentale, secondo cui gli scimpanzé hanno consapevolezza di sé, empatia, elementi culturali, memoria complessa e riconoscimento della morte.
 L’obiettivo finale di Wise, secondo David Favre, professore della Michigan State University esperto in diritti sugli animali, è convincere i giudici che gli scimpanzé “sono abbastanza simili agli esseri umani e il sistemagiuridico dovrebbe prenderne atto”. In quanto esseri “autonomi e auto-determinanti”, dice Wise, gli scimpanzé sono possessori di sufficienti diritti legali per non poter essere imprigionati.
Al contrario Richard Epstein, professore di legge della New York University, definisce gli argomenti di Wise non convincenti e sostiene che “legalmente gli animali sono oggetti che godono di una protezione superiore. Nessuno però dovrebbe considerarli pietre”. Epstein ha anche sottolineato che gli scimpanzé mangiano le scimmie e che un tentativo di conciliare diversi livelli di diritti degli animali, per questo, porterebbe a un labirinto di enigmi filosofici.


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