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Scimmie, antilopi e gorilla catturate illegalmente in Africa e destinate al mercato nero alimentare veicolo di diffusione del virus Ebola in Europa

05/08/2014

L’epidemia del virus Ebola in Africa occidentale potrebbe essersi diffusa anche grazie al commercio
illegale di carne di animali selvatici cacciati dai bracconieri. E’ l’ipotesi che si sta facendo largo in Gran Bretagna – riporta il ‘Telegraph’ – lanciando l’allarme sulla possibilità che questi traffici alimentari illeciti di animali selvatici contagiati possano essere un rischio anche per il Paese. Il virus infatti può propagarsi all’uomo anche con il contatto con gli organi interni e i fluidi degli animali malati. Questo tipo di ‘prelibatezze’ esotiche (scimmie, gorilla, scimpanzé, antilopi) sono molto ricercate in Africa, ma hanno estimatori anche in Europa, soprattutto tra le comunità africane. Ogni anno sono 7.500 le tonnellate di carne di animali selvatici importate in Gran Bretagna, secondo l’associazione animalista ‘Born Free Foundation’.
Secondo il critico gastronomico Charles Campion “gli immigrati africani in Gran Bretagna comprano questa carne al mercato nero” e, spiega il ‘Telegraph’, questo fenomeno é in ascesa. Secondo Will Travers, presidente di ‘Born Free Foundation’ “il governo britannico dovrebbe fare di più per evitare che questo tipo di carne lasci l’Africa e arrivi nel Paese. Servono – aggiunge – sanzioni più elevate per chi importa questi prodotti”.


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