Satao, uno degli elefanti più vecchi dell’Africa ucciso con frecce avvelenate dai bracconieri per le sue enormi zanne

16/06/2014

Satao, uno dei più vecchi elefanti d’Africa, è stato ucciso avvelenato dalle frecce dei bracconieri in una riserva del Kenya. L’ennesimo scellerato assassinio perpretato dai baconieri è stato denunciato da una locale organizzazione per la protezione degli alla fauna selvatica. Satao, con i suoi 45 anni, era il patriarca della più grande riserva naturale di Tsavo. Era amato e conosciuto per le sue enormi zanne che gli sono costate la vita. I bracconieri per estrarne le zanne hanno massacrato la sua nobile testa ma gli ambientalisti che lo hanno seguito per anni sono stati in grado di identificarlo dalle sue orecchie.
Una barbarie difficile da commentare ma per la quale non bisogna stare in silenzio, nella speranza che il governo locale faccia luce quanto prima su questa morte. Il commento delle Ong: “Riposa in pace, vecchio mio!”
La morte di Satao è solo la punta dell’iceberg di una strage infinita Più di ventimila elefanti sono stati uccisi l’anno scorso dai bracconieri in Africa, dove i sequestri di avorio hanno per la prima volta superato quelli eseguiti in Asia. Lo riferiscono funzionari della Cites (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) a Ginevra.
L’60 per cento dei sequestri nel continente nero sono stati effettuati in Kenya, Uganda e Tanzania, tre delle otto nazioni alle quali è stato chiesto di elaborare piani per il contrasto al traffico di avorio (di cui è vietato il commercio fin dal 1989).
Circa il 28 per cento degli elefanti africani si trova in Africa centrale, mentre il 55 per cento vive in Sudafrica.
Nonostante le molte campagne per difendere questi meravigliosi giganti, se non ci sarà un repentina inversione di rotta, gli elefanti si avviano inesorabilmente all’estinzione.

Categorie: News dal Mondo