L’imponente e impressionante mobilitazione dei cittadini, anche molto lontani dalla sensibilità animalista, che si sono opposti con estrema determinazione al massacro dei cuccioli di volpe e delle loro madri, ha spinto la Provincia di Siena ad una moratoria sulla caccia alla volpe in tana, che sarebbe dovuta partire il 1° aprile. Si tratta indubbiamente di un fatto positivo, di una dimostrazione di buona volontà che costituisce un evidente passo avanti di fronte alla nuova sensibilità sociale.
Le volpi erano state condannate a morte perché colpevoli di nutrirsi di lepri e fagiani, le stese prede che i cacciatori poi dovrebbero “divertirsi” ad uccidere durante la stagione venatoria: in sostanza, le volpi sono competitori del “popolo delle doppiette”.»
La questione della caccia alla volpe in tana tuttavia non è ancora chiusa del tutto, perché la moratoria rappresenta un provvedimento temporaneo e non definitivo. Per questo le associazioni animaliste come l’Enpa continueranno a monitorare attentamente la situazione, tenendo alta la guardia per scongiurare un eventuale passo indietro. «Se il progetto di sterminio delle volpi dovesse in qualche modo ripresentarsi, siamo pronti a ripartire con la mobilitazione – aggiunge l’Enpa -. Naturalmente, siamo fin da ora disponibili, come lo siamo sempre stati, a fornire il nostro supporto per valutare alternative ecologiche e incruente all’abbattimento. Soluzioni che, come dice chiaramente la legge nazionale 157/92, devono avere l’assoluta precedente sui piani di abbattimento, inutili ed invisi alla stragrande maggioranza degli italiani.»
Foto: superedo.it
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