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Runner morto. Enpa scrive alla Procura: no alla deportazione di 50 orsi, è aberrante e controproducente. Sì ai “tavoli” sulla prevenzione

13/04/2023

Capillari campagne di informazione e di sensibilizzazione, realizzazione di corridoi ecologici, utilizzo di dispositivi diL'orso o la Pat: chi è “problematico”? dissuasione, chiusura e delimitazione dei sentieri di montagna a maggior presenza di orsi (soprattutto femmine con cuccioli). Sono più di 15 anni che Enpa che avanza proposte concrete e sollecita gli amministratori ad adempiere i loro obblighi sulla prevenzione, ma poco o nulla è stato fatto. Ciò nonostante, finora, le amministrazioni hanno continuato impunemente a ignorare la legge. Proprio per questo, l’Ente Nazionale Protezione Animali scrive alla Procura della Repubblica di Trento e alle autorità europee, segnalando la reiterata violazione delle norme italiane ed europee, da cui è originata la tragedia di Caldes. Per la quale, l’associazione esprime ancora una volta il proprio cordoglio.
Al contempo l’associazione ribadisce la più assoluta contrarietà all’assurdo disegno del presidente Fugatti di “colpire nelASIAGO, la Giunta del Veneto approva le modifiche al PACOBACE e l'orso M4  se esagera può essere messo in gabbia - LineaNews | LineaNews mucchio”, uccidendo quattro orsi ritenuti “problematici” e deportandone altri 50. Eticamente aberrante, tale folle misura sarebbe antiscientifica e controproducente, e non risolverebbe possibili situazioni conflittuali con gli orsi e con le altre specie selvatiche, ma finirebbe inevitabilmente per aggravarle. «Se non si seguono corrette regole di condotta, anche la presenza di un solo esemplare può contribuire al verificarsi di tali situazioni. In questo senso il numero di esemplari presenti sul territorio non ha particolare rilevanza. Peraltro – spiega Enpa – questo è un valido principio non soltanto per gli orsi ma per qualsiasi altra specie».
Una deportazione, più o meno di massa, sarebbe anche di difficile attuazione non percorribile sotto il profilo normativo e aprirebbe la strada ad una valanga di ricorsi e iniziative legali, anche a livello penale con il reato di maltrattamento ex articolo 544 bis. «Diciamo no ai “tavoli” organizzati al solo scopo di dare il proprio imprimatur a deportazioni o uccisioni di massa di animali. Invece – prosegue Enpa – chiediamo con urgenza che il Ministro dell’Ambiente promuova finalmente un’iniziativa autorevole, che ponga fine alla perdurante illegalità da noi denunciata».
«Con l’occasione è doveroso ricordare al governo nazionale e alla Provincia di Trento che lo scorso anno nei boschi italiani 19 persone sono morte e altre 60 state ferite a causa dei fucili dei cacciatori. Rileviamo con disappunto che in quelle circostanza le istituzioni non sono intervenute con altrettanta decisione. Evidentemente – conclude Enpa – i cacciatori votano ma gli orsi no».


Categorie: Cura e gestione, Mondo animale