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Roma “caput mundi” ma non della tutela e del benessere dei suoi cittadini a quattrozampe

14/07/2014

La giunta capitolina sembra aver dimenticato le sue responsabilità verso gli animali meno fortunati vaganti sul territorio o ospitati nei canili. Le scelte della giunta appaiono inspiegabilmente volte a vessare questi esseri già tanto provati con provvedimenti che peggiorerebbero la lora condizione. Tutto nonostante le proposte e le proteste degli animalisti che ben conoscono la situazione e ignorando lo schiacciante voto del Consiglio comunale del 17 giugno col quale è stata approvata all’unanimità la mozione 99 che di fatto ha sconfessato l’operato dell’assessore all’ambiente Estella Marino. Lo denunciano le associazioni animaliste Lav, Enpa, Avcpp, Animalisti italiani. “A Muratella – raccontano – è stato deciso il blocco delle entrate per cui tre cani abbandonati nel garage del canile non sono stati immatricolati né dall’Asl né da Roma Capitale. Uno si è sentito male. Sono ormai decine i cani bisognosi, anche segnalati da forze dell’ordine, lasciati sul territorio: dal 20 maggio all’11 luglio sono entrati 124 cani ma 90 di questi, tra cui cuccioli, cani abbandonati dentro le ville pubbliche, non sono stati soccorsi. A oggi i quattrozampe presenti in canile sono 613, contro una capienza reale di 620, quindi nessun sovraffollamento. Inoltre, i cani e i gatti già presenti in canile, se si sentono male, devono essere ricoverati con le donazioni perché nessuno, né l’Asl RmD presente in canile né Roma Capitale se ne preoccupa. Così come – proseguono gli attivisti – non interviene nessuno contro gli accalappiatori che di notte portano in canile cani malati che la mattina vengono ritrovati senza vita perché di notte non ci sono veterinari. Senza contare gli attuali 300 cani di Muratella non sterilizzati e i 2348 usciti in affido negli ultimi anni e non sterilizzati dall’Azienda sanitaria locale: l’attuale dirigente Asl del canile rifiuta gli appuntamenti e i cittadini dovranno pagare di tasca propria la sterilizzazione dell’animale adottato”.
E anche gli altri rifugi capitolini non se la passano bene, a detta delle associazioni. Che fanno sapere: “Dopo l’oasi felina comunale Villa Flora, è stata ufficialmente chiusa da Roma Capitale anche la Valle dei Cuccioli, un’oasi cinofila comunale situata nel cuore di Roma, dove 561 cuccioli e cuccioloni hanno trovato adozione dal 2005. Al canile comunale Ponte Marconi le cure sanitarie degli animali sono assenti dal 14 aprile 2014, giorno in cui i volontari sono stati diffidati dal continuare a curare le bestiole a loro spese ed il loro ruolo è stato preso da un consulente di Roma Capitale, con doppia convenzione per un totale di 88.000 euro l’anno, che non ha più visitato un cane e ha bloccato la somministrazione degli antiparassitari già acquistati dal Comune. Quattro animali – tirano le somme Lav, Enpa, Avcpp, Animalisti italiani – sono già morti e uno è stato adottato dagli stessi volontari e portato via per salvargli la vita. Per il rifugio comunale Vitinia ex Poverello, a rischio chiusura per una serie di motivazioni che si sono rivelate infondate, nulla si sta facendo”. Le associazioni animaliste parlano anche di “rischio deportazione per centinaia degli animali presenti a Muratella, nonostante la mozione del Consiglio comunale che ha invitato sindaco e giunta ad attivarsi per la riapertura dei canili comunali chiusi a causa dell’inefficienza degli uffici capitolini. Qualunque scelta possa causare danno agli animali viene presa assai rapidamente, come dimostra la recentissima ordinanza del sindaco Marino del 30 giugno che permette alle botticelle di riprendere servizio quando – nelle giornate di allerta meteo 3 – la temperatura alle 18 sia scesa sotto i 35 gradi, annullando così l’unica ordinanza positiva sul tema del precedente sindaco Alemanno emanata sulla base di relazioni tecnico-veterinarie. Ma il programma di Marino non prevedeva il trasferimento delle botticelle nelle ville pubbliche?”.


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